È la notte sognata da tutti noi, quella che si svolgerà a Los Angeles fra domenica sera e lunedì mattina. Chi non ha immaginato almeno una volta nella sua vita di calcare quel magico e luccicante tappeto rosso, indossare uno di quei vestiti eleganti e dal prezzo inimmaginabile: chi non vorrebbe salire su quel palco e, statuetta alla mano, elargire uno di quei bei discorsi capaci di entrare nella storia del cinema. Paolo Sorrentino ringraziò Maradona anni fa dopo il premio per La Grande Bellezza, Benigni corse ad abbracciare Sofia Loren e un po’ tutti quelli che capitarono attorno a lui, per La Vita è Bella.
Questa edizione degli Oscar, che si terrà presso il Dolby Theatre, vedrà la musica al centro del mondo con due pellicole che enorme successo hanno riscosso fra critica e pubblico soprattutto. L’interpretazione di Remi Malek di Freddy Mercury nella pellicola dedicata allo storico e indimenticato leader dei Queen e “A star is born” di Lady Gaga, candidata a miglior attrice protagonista con Bradley Cooper, quest’ultimo scopertosi cantante a sorpresa dalle ottime e stupefacenti capacità.
Eppure, il rapporto fra più nomination e possibilità di vittoria dell’Oscar è tutt’altro che scontato, secondo quanto emerge da uno studio statistico sugli ultimi 90 anni dell’Academy. Basti notare come solo due volte nella storia del cinema un film candidato a tutti e quattro i premi individuali più importanti ha raccolto almeno tre statuette, fra quelle di miglior attore e attrice protagonista e non. Anzi, su 118 film che hanno ottenuto tre o più nomination in queste categorie, il 41% è tornato a casa senza vincerne nemmeno una e solo il 22% ha vinto più di una statuetta.
Un altro dato che lascia perplessi e suscita scalpore, è quello relativo al rapporto fra età media e la possibilità di vittoria di una statuetta individuale. È quanto meno curioso notare come tra i dieci ultimi miglior attori premiati nessuno di questo è stato il candidato più anziano. E se andiamo nel campo femminile questo dato assume contorni ancor più evidenti: l’età media delle donne nominate per migliore attrice (anche non protagonista) è di 43, contro i 48 delle categorie maschili.
Il budget è un altro degli aspetti centrali e più influenti per quanto concerne l’assegnazione della statuetta più attesa, quella al miglior film. In questa edizione si è speso come non mai, stando alle selezioni dell’Academy: i sei film candidati hanno infatti utilizzato un budget ben superiore a nove degli ultimi dieci film premiati come miglior pellicola dell’anno.
Ultima, non buona notizia, per la tanto acclamata Lady Gaga: solo in una occasione delle ultime dieci statuette assegnate al miglior film, vedevano candidata un’attrice al ruolo di miglior protagonista. In sette occasioni invece il film aveva la nomination come miglior regia, aspetto col quale anche storicamente vi è un legame decisamente più stretto.
L’appuntamento è dunque previsto per domenica notte, a Los Angeles, nello storico impianto del Dolby Theatre.