Enorme successo di pubblico anche quest’anno, a Desenzano, per la «Notte d’incanto sul lago». Scongiurato il pericolo che il maltempo potesse turbare nuovamente la manifestazione, giunta quest’anno alla 17ª edizione – riferimento questo omesso dai manifesti per motivi scaramantici -, si è preferito anticipare l’inizio dei fuochi alle ore 22.40 poiché un leggero vento da terra rischiava di comprometterne la spettacolare resa finale. E infatti, sempre a causa del vento, i lumini colorati, collocati in acqua con suggestiva resa scenografica dagli infaticabili volontari degli Amici del Porto Vecchio, già dopo pochi minuti «navigavano» lontano dalla fascia di lago antistante il lungolago Battisti, scelta come teatro della sfilata di barche. I numerosissimi spettatori presenti hanno mostrato di gradire lo spettacolo pirotecnico applaudendo più volte i giganteschi fiori colorati esplosi nel cielo della baia. Il concorso delle barche ha visto la partecipazione di otto equipaggi, il tema per l’allegoria e i costumi era libero e, come preannunciato, molti partecipanti hanno scelto di esaltare la bellezza femminile. Prima classificata la curatissima barca «Hawaiane metropolitane» dei fratelli Boselli addobbata con splendide palme e grande perizia dai fratelli Zamboni, noti fioristi desenzanesi. Il secondo premio è stato vinto dall’imbarcazione «Fate del Lago» dell’insegnante di danza Clara Veneri che, grazie alla collaborazione delle sue allieve, ha presentato una coreografia ispirata alla grande «etoile» Isadora Duncan. Terzo premio per il natante «Ludovico il Moro» dell’avvocato Fabio Volta. Le altre imbarcazioni sono state parzialmente penalizzate dal fatto di non aver provveduto a una buona illuminazione dei propri figuranti. Il premio simpatia è andato così alle ragazze del «Fruscio di Venere», sebbene siano state poco notate da riva perché transitate a notevole distanza dalla costa; Vasco Antonelli è stato invece assai applaudito per la sua ironica interpretazione della «Star delle acque» ispirata – in quanto ad abbigliamento succinto, parrucca bionda e pitoni – al noto personaggio di Cicciolina. I «Cowboys» prodottisi in un inseguimento a colpi di pistola con i «Pellerossa» insieme alla «Bella Gente» di Montichiari hanno chiuso a pari merito, ricevendo ricchi premi di consolazione messi a disposizione dagli sponsor. La serata è stata anche l’occasione per consegnare una targa di riconoscimento a Piero Sorlini il quale «ha saputo rappresentare nel villaggio africano di Todomè, in Togo, lo spirito di amicizia e fratellanza cui si ispirano gli Amici del Porto Vecchio», come ha dichiarato il presidente dell’associazione, Marco Cavallaro. E proprio agli Amici del Porto Vecchio – cuore e anima di tutta l’iniziativa – sono andati i ringraziamenti e gli elogi del sindaco Pienazza, che ha auspicato la felice prosecuzione di questa tradizione. Tullio Ferro – giornalista e appassionato divulgatore delle tradizioni locali – ha compiuto quest’anno una scoperta storica. Un aspetto della leggenda sulla quale s i fonda la posa dei lumini sulle acque del Garda trova riscontro in un’epistola del Petrarca (ne riferiamo a fianco). Questa nuova conferma della nobiltà delle radici storiche della serata ha suscitato negli organizzatori la volontà, forse già a partire dall’anno prossimo, di legare ancor più un avvenimento così popolare alla riscoperta della storia locale.
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Un nuovo successo per la suggestiva serata con lumini e botti
Premi alle barche e un grande show pirotecnico