lunedì, Dicembre 23, 2024
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E' una cosa su cui tutti più o meno sono d'accordo: la dislocazione attuale del consiglio comunale non va bene, bisogna trovare un'altra sede!

Nuova sede per la sala consiliare? Si, forse!

Palazzo Lutti-Salvadori, Palazzo Martini, il Conventino dell’Inviolata. Tre edifici che fanno parte della storia e della cultura di Riva del Garda e che già ora, seppur dietro le quinte e senza far troppo chiasso, stanno diventando protagonisti di un progetto di riorganizzazione urbanistico-amministrativa che potrebbe tra l’altro creare qualche frizione all’interno della maggioranza. Il “sogno” dell’ex sindaco ed ora assessore provinciale Claudio Molinari è sempre stato quello di creare a Palazzo Lutti-Salvadori il secondo polo culturale di Riva incentrato sulla Biblioteca. Sogno miliardario per un progetto datato 1995 (quando venne presentato) e che va avanti a rilento. Da sinistra adesso però rispolverano un’idea già avanzata dal “fu Ulivo” e sponsorizzata ancora oggi dalla direttrice della Biblioteca: no a Palazzo Lutti-Salvadori, sì invece al Chiosco dell’Inviolata. Nella Margherita qualcuno ha già fatto intendere di non sentirci da questo orecchio mentre a sinistra l’idea è molto più di una semplice boutade. E la discussione tornerà d’attualità nei prossimi mesi.Il problema che si porrebbe nell’eventualità di un trasferimento della sede delle Biblioteca è cosa resta e soprattutto con che costi per il Comune a Palazzo Lutti-Salvadori. Secondo il progetto dell’architetto Angelini e secondo l’idea di Molinari, la Biblioteca doveva essere, o meglio deve essere il fulcro del nuovo polo culturale, con sviluppo su tre piani dell’edificio. Portarla altrove significa svuotare considerevolmente la struttura che comunque, con o senza biblioteca, porrà una volta conclusa (si parla ad ogni buon conto di anni e anni) un gravoso problema di costi di gestione. Nell’ordine di centinaia e centinaia di milioni all’anno (sopra il miliardo ci si arriva sicuramente), tutti ovviamente a carico delle casse comunali. Ecco perché in giunta già si è parlato seppur in tono minore di affittare, comunque vada a finire la querelle sulla Biblioteca, parte di Palazzo Lutti-Salvadori. E le voci di corridoio, smentite pubblicamente dal sindaco in consiglio su sollecitazione del rappresentante di An Giuseppe Ravanelli, circa una possibile vendita o permuta di parte di Palazzo Lutti-Salvadori vengono definite oggi come come “solo chiacchere”. Anche se alcuni esponenti della maggioranza non chiuderebbe a priori la porta in faccia a questa prospettiva. Oltretutto c’è una cosa su cui tutti più o meno sono d’accordo: la dislocazione attuale del consiglio comunale non va bene, bisogna trovare un’altra sede. E in giunta, con particolare riferimento a parte della sinistra, l’attenzione è rivolta alla capiente e splendida sala teatro di Palazzo Martini, ristrutturato di recente ma attualmente ancora vuoto. “Discorsi prematuri” afferma l’assessore all’urbanistica Adalberto Mosaner. “E’ una proposta avanzata” incalza il presidente del consiglio l’omaso Benamati. Solo e semplice fantascienza pensare allora a qualche “giro immobiliare” che chiami in causa i privati e l’amministrazione comunale sui due edifici di via Maffei? Di certo ci vorranno anni prima di vedere come va a finire.

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