sabato, Febbraio 22, 2025
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Nuovi cloni frutto di ricerche bresciane

Sempre più interessanti appaiono i programmi di ricerca in atto da parte degli esperti e tecnici del Centro Vitivinicolo Provinciale di Brescia. Sperimentazioni, molte delle quali si protraggono da molti anni, i cui risultati vengono poi riportati direttamente in campo, o meglio nei vigneti sperimentali della nostra provincia.Da tempo è in atto una selezione clonale volta a mettere a disposizione dei viticoltori materiale viticolo selezionato, in grado cioè di garantire un’uniformità sia vegetativa che produttiva del vigneto stesso. Questa selezione viene realizzata attraverso l’individuazione di biotipi nell’ambito di vigneti esistenti che presentano caratteri vegetativi e produttivi particolarmente interessanti ai fini di perseguire un miglioramento qualitativo della piattaforma ampelografica provinciale.Dal 1981 al 1990, ad esempio, sono stati allestiti e sperimentati, nei terreni gestiti dal Centro Vitivinicolo presso l’Istituto Pastori, complessivamente 426 cloni di circa 40 varietà, con controlli e rilievi riguardanti le fasi fenologiche, il numero di grappoli per ceppo, il peso medio dei grappoli, la fertilità delle gemme, la produzione per ceppo, gli zuccheri totali, l’acidità titolabile, il pH, l’acido tartarico e l’acido malico.Da questi cloni recentemente sono stati individuati 7 cloni, equamente suddivisi per le due principali zone produttive, Garda e Franciacorta: 2 Trebbiano, 1 Marzemino, 2 Chardonnay e 2 Pinot nero. Da questi cloni sarà possibile passare alla produzione di barbatelle che verranno prodotte da quei vivaisti che ne faranno richiesta al Centro Vitivinicole e che si impegneranno poi a diffonderle sul mercato, a nome del Centro, soddisfacendo prima le richieste dei produttori bresciani e poi quelle provenienti al di fuori delle zone della nostra provincia.In un prossimo futuro sicuramente dalle sperimentazioni in atto potranno scaturire altri nuovi cloni che andranno a rinvigorire l’attenzione dei viticoltori. Già dal prossimo anno sarà possibile avere disponibili delle barbatelle dei vitigni citati da mettere a dimora iniziando cosi anche la realizzazione di nuovi impianti con mate di origine locale.I nuovi cloni saranno presentati prossimamente nel corso di un convegno che si svolgerà nella nuova sede di Villa Barboglio L’attuale potenzialità del Centro consta di circa 100 piante-madri, produttrici di gemme per l’innesto, per ogni tipo di clone, il che permette, una volta in piena produzione, la disponibilità annua di circa 2/3 mila barbatelle per clone.

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