Parafrasando il celebre motto di Gabriele d’Annunzio –“Io ho quel che ho donato” – Il Vittoriale di Gardone Riviera, riprende quel che gli è stato rubato. Pochi mesi fa il presidente della Fondazione, Giordano Bruno Guerri, recuperò personalmente, in Svizzera, oltre seicento documenti che erano stati sottratti dagli archivi del Vittoriale nel 1963: le lettere di Alessandra di Rudinì e Giuseppina Mancini, a lungo amanti del poeta. Ieri è rientrato al Vittoriale un’importante opera di Gaetano Previati (Ferrara 1852 – Lavagna 1920), rubata nella notte fra il 31 marzo e il 1° aprile 1971. Il quadro, il cui valore è stimato intorno ai centomila euro, misura 72 cm di altezza per 115 di larghezza e raffigura quattro “Putti con ghirlande”. L’opera fa parte di un ciclo che Alberto Grubicy, mecenate e mercante d’arte attivo fra Milano e Parigi, aveva commissionato al pittore divisionista per decorare la sala della musica dell’appartamento della figlia. Il ciclo, esposto nel 1909 al Salon d’Automne di Parigi, è costituito da tre quadri singoli “Sinfonia”, “Il vento”, “Chiaro di luna-Notturno”, da un trittico con fanciulle che danzano e da due tele di bambini con ghirlande, Il professor Roberto Consolandi, in un recentissimo studio pubblicato sui Quaderni del Vittoriale, ipotizza che d’Annunzio stesso avesse avuto modo di vedere il ciclo in una personale di Previati nel gennaio-febbraio del 1910: negli Archivi del Vittoriale lo studioso ha rinvenuto, infatti, la carta d’entrata alla mostra rilasciata “al sig. Gabriele d’Annunzio”. Nel 1921 Alberto Grubicy scrisse il proprio testamento nominando erede l’Associazione Mutilati di Guerra, ma con la clausola che le tele del Previati dovevano essere consegnate a d’Annunzio per sostenere la causa di Fiume. Morto Grubicy l’anno successivo, le quattro scene allegoriche arrivarono al Vittoriale soltanto nell’ottobre del 1939, un anno e mezzo dopo la morte del poeta.
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Recupera un'opera di Previati sottratta al Vittoriale negli anni '70