Ai tanti progetti di nuovi porti presentati in questi ultimi tempi al Comune e alla Regione se ne deve ora aggiungere un altro. La lega Navale Italiana, gloriosa ed antica associazione marinara che ha messo le radici da tempo anche sul lago di Garda, ha presentato di recente un progetto per la realizzazione di un porto turistico tra il porto esistente della Diga e la spiaggetta Feltrinelli per piccole e medie barche, di una spiaggia e – ecco la novità sicuramente più sorprendente – di una fascia floro-faunistica di habitat lacustre con “capacità di fitodepurazione e circolazione idrica”. Insomma, una sorta di piccola oasi di ittiofauna da far convivere con le attività nautiche di un porto turistico. Se non ci tradisce la memoria è un’idea assolutamente nuova, che a prima vista potrebbe far stralunare gli occhi a più di un ambientalista. Come far coesistere, infatti, i pennuti a fianco dei motori marini e del loro indiscutibile inquinamento atmosferico ed acustico? Dicono i progettisti: “L’inserimento di un’area naturalistica con valenze paesaggistiche costituente un habitat floro-faunistico lacustre, ha il duplice scopo di ospitare gli animali acquatici, già presenti nell’area, e di accelerare i processi naturali autodepurativi dell’acqua, attraverso l’uso di macroflora acquatica e microflora algale con capacità di metabolizzare eventuali sversamenti di idrocarburi provenienti dai natanti”. In effetti, nel porto di Desenzano fra le centinaia di natanti ormeggiati si è andata a sviluppare negli anni una numerosa colonia di anatre, cigni e germani. Hanno scelto questa zona ovviamente per il clima dolcissimo ma anche per il buon “rapporto” instaurato con l’uomo che li protegge e, addirittura, li nutre in continuazione. E considerato che finora i pennuti sono riusciti perfino a nidificare e a prolificare tra una barca e l’altra, osservano i progettisti della Lega Navale, è praticamente scontato che in un lido ben protetto e “attrezzato” per loro, la colonia crescerebbe di numero e vivrebbe in un habitat ancor migliore di quello attuale. Ma il progetto, come si diceva, prevede la costruzione anche di un porto turistico, con all’interno dei pontili galleggianti, capace di accogliere fino a 300 imbarcazioni. D porto verrebbe protetto da un molo frangionda. In un’altra, zona, invece, verrebbe creato un porticciolo per ospitare piccole barche, per evitare un intasamento della darsena maggiore. Infine, la zona attrezzata a spiaggia. Si prevede di ampliare e di ridistribuire gli spazi pubblici a lago tra il lungolago Battisti e la spiaggetta del Desenzanino attraverso la creazione di una piscina naturale utilizzante acqua filtrata e depurata del lago e di spazi verdi piantumati, di un’altra zona riservata a chi voglia prendere il sole e di percorsi pedonali. Probabilmente si tratta di un progetto, così a prima vista, avveniristico o, se vogliamo, “rivoluzionario”. Ma non del tutto impossibile. Il sindaco di Desenzano avrebbe dato in linea di massima il suo parere favorevole. Ma c’è la spada di Damocle della Soprintendenza in un’area vincolata alle rigide norme paesaggistiche.
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La lega Navale Italiana ha presentato di recente un progetto per la realizzazione di un porto turistico tra il porto esistente della Diga e la spiaggetta Feltrinelli per piccole e medie barche.
Nuovo porto con habitat Faunistico
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