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La normativa interregionale che disciplina la navigazione da diporto e gli usi turistici sul lago di Garda, primo esempio di legge d'intesa in Italia, anche se è in vigore dal primo gennaio 2002, è stata concepita circa 20 anni fa (approvata dal Veneto ne

Occorre aggiornare, secondo la Comunità del Garda, la normativa della navigazione

La normativa interregionale che disciplina la navigazione da diporto e gli usi turistici sul lago di Garda, primo esempio di legge d’intesa in Italia, anche se è in vigore dal primo gennaio 2002, è stata concepita circa 20 anni fa (approvata dal Veneto nel 1989, nel 1994 dalla Lombardia e alla fine del 2001 dalla Provincia Autonoma di Trento). Per la «Comunità del Garda» è quindi necessario aggiornarla, anche alla luce delle modifiche legislative intervenute negli ultimi anni (soprattutto in tema di demanio lacuale) e delle nuove esigenze di operatori e turisti. È nato così un «Gruppo tecnico di lavoro», composto dei rappresentanti delle varie categorie interessate, con il compito di predisporre una nuova proposta di legge interregionale da sottoporre all’approvazione delle Regioni Lombardia e Veneto e della Pat. Stretti i tempi prefissati: a maggio la bozza. Nei giorni scorsi si è tenuto il primo incontro del Gruppo nella sede della Comunità, con la partecipazione di tutti i componenti: per la Comunità del Garda, il segretario generale Pierlucio Ceresa, il coordinatore giuridico Virgilio Frau, il direttore della Navigarda Marcello Coppola, il Comandante nucleo mezzi navali Guardia Costiera Lago di Garda Marco Ravanelli, il direttore del Consorzio Demanio sponda bresciana Fausta Tonni, per i Circoli velici Domenico Foschini, Presidente XIV Zona Fiv., per i cantieri nautici Roberta Bisoli, punto di riferimento Adac – Lago di Garda, per i Noleggiatori del Garda Alberto Perinelli, presidente Associazione noleggiatori, per i sub Roberto Palazzo, vice presidente Fipsas-Provincia di Brescia, per i pescatori Adelino Lombardi, presidente Dirlindana Club Malcesine e Omar Simonelli, presidente Cooperativa pescatori Garda. Intenso il dibattito, nel quale sono emersi i principali aspetti da approfondire e rinnovare: pubblicità e applicazione della legge, protezione della fascia costiera, scarico di idrocarburi, attenzione alle esigenze dei pescatori (sia professionisti che sportivi), nuove regole per i noleggiatori, attività subacquea, surf e nuove pratiche sportive come il kitesurf. Tutti hanno concordato che l’impianto generale della legge è buono e non deve essere stravolto, ma aggiornato e modificato rispettando i tre interessi fondamentali tutelati: sviluppo turistico, sicurezza e ambiente. Nel prossimo incontro, già programmato, si entrerà nel dettaglio della norma e delle criticità sulle quali intervenire. «L’importante – afferma il presidente della Comunità del Garda, Aventino Frau – è continuare ad avere regole uguali per l’intero bacino, anche in tema di tariffe demaniali, regolamenti portuali, boe ed ormeggi, superando l’attuale diversità funzionale». Va ricordato che attualmente della Comunità del Garda non fa più parte Riva, mentre, come Comune rivierasco trentino è rimasto nell’associazione Nago-Torbole. Diversamente dal resto del lago, inoltre, nel settore Trentino del Garda la navigazione a motore non è consentita. Le barche a vela possono però azionare il motore ausiliario all’ingresso e all’uscita dai porti, in caso di difficoltà o di assenza di vento. Nella sponda veneta e bresciana invece è stato escluso un divieto generalizzato della navigazione a motore, provvedendo però a proteggere dalla navigazione a motore una fascia di 300 metri, le zone mantenute a canneto e quelle di rilevanza archeologica o naturalistica, con la riserva di delimitare in futuro altre zone con caratteristiche ambientali e peculiari. In sintesi: è consentita la navigazione a motore a non meno di 300 metri dalla riva, a una velocità massima di 20 nodi nelle ore diurne e 5 in quelle notturne. La distanza dalla riva si riduce a 150 metri nel golfo di Salò, da Barbarano alla rocca di Manerba, intorno all’isola di Garda e all’estremità del promontorio di Sirmione-Punta Grotte, ma la velocità non può superare i 5 nodi.

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