giovedì, Novembre 21, 2024
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“Giovanni Skulina: gli scatti segreti del Garda degli anni ’40 e ’50”

Ancora una volta il territorio del Garda e la fotografia si incontrano in un nuovo progetto organizzato dal Museo Alto Garda. Il museo, infatti, ha come obiettivo principale la valorizzazione e la divulgazione dei numerosi fondi fotografici che riguardano il paesaggio gardesano, con particolare attenzione all’antropizzazione del territorio e ai cambiamenti della società nel corso degli anni.

In questo contesto si inserisce il progetto di valorizzazione dell’archivio di Giovanni Skulina (1912-1979), un fotografo le cui immagini rappresentano delle preziose testimonianze del paesaggio gardesano. Il Museo Alto Garda conserva importanti nuclei di fotografie di altri autori come Carlo Armani, Augusto Baroni, Alois Beer e Silvio Pozzini.

La presentazione al pubblico di circa duecento fotografie scattate da Skulina tra gli anni Quaranta e Cinquanta del Novecento permette di svelare un periodo storico ancora poco studiato. Le immagini immortalano un contesto in cui gli ultimi momenti di un mondo ancora rurale convivono con l’emergere delle attività legate al turismo di massa che avrebbero preso il sopravvento negli anni successivi.

Nelle foto possiamo osservare lussose strutture alberghiere, bancarelle con prodotti tipici e turisti meravigliati che scendono dai pulmini turistici. Queste immagini contrastano con gli scorci dei borghi ancora intatti dall’urbanizzazione, le cerimonie religiose che si svolgono lungo strade in terra battuta e i mestieri tradizionali dei contadini legati al susseguirsi delle stagioni.

Dopo quasi settant’anni di oblio, grazie alla generosità degli eredi di Giovanni Skulina, il Museo Alto Garda, in collaborazione con l’Associazione Araba Fenice di Arco e la Soprintendenza per i beni e attività culturali della Provincia di Trento, ha deciso di riportare alla luce queste straordinarie testimonianze fotografiche ancora inedite e di mostrarle al pubblico per la prima volta. Un modo per donare loro la visibilità che meritano e per consentire a tutti di immergersi in un passato affascinante e poco conosciuto del Lago di Garda.
Qui potete approfondire la notizia.

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