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Se si eccettuano le stelle alpine, le orchidee possono essere considerati i fiori in assoluto più fotografati del Monte Baldo.

Orchidee: 120 specie in Italia; 20 mila nel mondo

Se si eccettuano le stelle alpine, le orchidee possono essere considerati i fiori in assoluto più fotografati del Monte Baldo. Non è un caso, naturalmente. Fotogeniche (almeno nella maggior parte dei casi) come poche altre specie floristiche, le orchidee sono poi anche fra i fiori più comuni tanto vasto è if loro areale di diffusione e, soprattutto, tanto numerose sono le specie (circa 60 delle 120 esistenti in Italia e delle 20 mila esistenti in tutto il mondo) appartenenti a tale gruppo di piante con fiori (Angio-sperme).Tale diffusione e tanta abbondanza di specie trova una giustificazione nella grande capacità di adattamento propria dell’orchidea, che riesce ad esprimersi in qualsiasi ambiente che permette lo sviluppo di piante verdi. Il termine orchidea deriva dal greco e, precisamente, da “orchis”, significante “testicolo”. Il nome orchidea, infatti, trae origine dalla forma propria delle radici della maggior parte di queste piante, costituite da due tuberi dall’aspetto vagamente testicolare. Fra le orchidee spontanee, però, rientrano anche le Epipactis, le Dactylorhizae (quest’ultime così chiamate per la forma delle radici che ricorda una mano), le Pistantherae e le Ophrys.Su queste ultime, le Ophrys, vale la pena spendere qualche parola in più per sottolineare una caratteristica del tutto particolare. I loro fiori emanano un odore simile ai ferormoni, che sono sostanze di richiamo sessuale secrete dalle ghiandole situate nell’addome della femmina dell’insetto. In tal modo l’insetto maschio viene attirato ed eccitato così da posarsi sul labello del fiore che, apparentemente simile all’addome della femmina, induce l’insetto ad accoppiarsi. In questa fase il capo dell’insetto viene a contatto con polline agglutinato in due masse vischiose, i pollinodi, che gli restano appiccicati addosso. Posandosi successivamente su un altro fiore vi deposita nella parte ricettiva (stimma) i pollinodi ormai essiccati di un altro fiore realizzando così l’impollinazione.Radice a parte, le orchidee si differenziano nettamente dagli altri fiori per Setaliin 3, detto”labello”, è il più vistoso sia per dimensioni sia per la varietà di forme che assume nelle diverse specie.Più in particolare possiamo inoltre dire che la principale caratteristica “fisiologica”, delle orchidee è quella di avere il ginostemio, cioè l’apparato maschile e femminile fusi in un’unica struttura. Ecco che allora se per qualche situazione sfavorevole esse non vengono impollinate dagli insetti, si auto-fecondano. In che modo? Si abbassa il retinacolo che sorregge i pollinodi e, alla prima brezza di vento, questi ultimi cadono nello stimma. Alcune orchidee, poi, possono riprodursi addirittura per via vegetativa come ad esem-pio la Listera ovata, che dal bifido rizoma forma bulbilli che danno origine a nuovepiante.Eugenio Cipriani

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