domenica, Dicembre 22, 2024
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In tre dei quattro parcheggi è stato introdotto il ticket per le auto: sorpresi gli utenti. Gli incassi serviranno per coprire le spese di tre posteggiatori

Ospedale, la sosta ora si paga

Parcheggi nuovi di zecca all’ospedale di Peschiera. Ancora in rodaggio, sono a disposizione del pubblico da una quindicina di giorni, ma entreranno in pieno servizio dalla settimana prossima con l’introduzione del ticket a pagamento. L’informazione si trova subito, entrando nell’area ospedaliera dalla strada gardesana. Percorsi pochi metri, un tabellone con semafori verdi e rossi indica quali direzioni prendere per accedere ai parcheggi. I parcheggi sono quattro: i primi tre nuovi, asfaltati e a pagamento, il quarto libero e ancora provvisorio, situato nel terreno non asfaltato in fondo all’intera zona parcheggi dell’ospedale. Il primo parcheggio che si incontra è la vecchia area sosta, situata frontalmente all’entrata principale sul retro della clinica, ora rimessa a nuovo con una settantina di posti macchina. Per accedervi bisogna ritirare il biglietto dalla macchinetta apri-sbarra, che espone già le tariffe dei nuovi parcheggi. Prezzi decisamente popolari, che comunque non hanno lasciato sorpresi gli utenti: 50 centesimi per le prime due ore, 1 euro per la terza e la quarta ora e poi crescendo di 50 centesimi per tutte le due ore sucessive, fino a 5 euro per una giornata di sosta, 7 per 2 giorni e via fino a 40 euro per 10 giorni. Risalendo la stradina interna e laterale alla clinica che porta ai parcheggi, attiguo al primo, si trova il secondo e terzo parcheggio a pagamento, realizzato a tempo di record dalla «Pederzoli» e costruito su due piani, uno interrato e uno fuori terra, con 150 posti macchina per piano. In fondo il quarto parcheggio, con circa 200 posti, non a pagamento, situato su un terreno ghiaioso e provvisorio. Inoltre, all’entrata dell’ospedale c’è un’altra prima zona sosta che conduce all’ingresso del pronto soccorso. La sistemazione dei parcheggi all’ospedale di Peschiera, è una vecchia questione, iniziata con la costruzione della clinica negli anni ’60 e che negli ultimi decenni è cresciuta molto per il numero di erogazioni sanitarie offerte. Con lo sviluppo sanitario sono così cresciute anche le richieste di parcheggi, un capitolo quasi chiuso con l’apertura di questi nuovi spazi per autovetture. Un capitolo non ancora del tutto chiuso però, come spiega l’amministratore delegato della casa di cura polispecialistica Pederzoli, Franco Puntin: «Manca ancora la realizzazione del parcheggio più grande, di 7 mila metri quadrati con 280 posti, tutti non a pagamento. Inoltre dovrà essere realizzato anche un altro parcheggio con 160 posti per i dipendenti», precisa Puntin. I dipendenti attualmente, devono anch’essi lasciare la macchina nel parcheggio sterrato in fondo all’ospedale, l’unico libero, oppure pagare la sosta come tutti gli utenti per accedere ai parcheggi nuovi. «La realizzazione del parcheggio libero di 7 mila metri quadrati», spiega Puntin, «è vincolata alla costruzione di una rotonda sulla gardesana, a nord dell’ospedale, che creerà lo svincolo viabilistico per accedere al futuro parcheggio e alla nuova entrata che sarà aperta sul lato nord della clinica e sarà frontale alla nuova zona sosta». Una lottizzazione richiesta dalla «Pederzoli spa», ai comuni di Castelnuovo e Peschiera, poichè sia l’area per il futuro parcheggio libero che la rotonda cadono proprio sul confine dei due paesi. «Veneto strade», spiega Puntin, «ha già dato l’assenso alla rotonda e anche i comuni l’hanno dato per il parcheggio. Appena sarà fatta la nuova rotatoria, partiremo con i lavori previsti». Ma allora perchè non avete aspettato il completamento di tutto il piano parcheggi per mettere quelli appena finiti a pagamento?, chiediamo. «Il ticket è davvero minimo, ci serve per far quadrare il bilancio e non certo per speculare. Gli incassi copriranno le spese di tre posteggiatori per due turni al giorno che stiamo per assumere. Se non facessimo così, l’ospedale rimarrebbe nel caos di sempre: la gente parcheggia regolarmente nei posti riservati alle ambulanze davanti al pronto soccorso. Infatti quell’area sarà a breve trasformata con parcheggi per handicap e zona sosta per chi deve lasciare i pazienti all’ingresso prima di andare a parcheggiare l’auto. Inoltre per chi deve semplicemente ritirare un documento, la sosta per la prima mezz’ora, anche nelle aree a pagamento, sarà gratuita». «Se non mettiamo dei guardiani a controllare», continua Puntin, «non verremo mai fuori dalla sosta selvaggia. Abbiamo fatto questa scelta in base al principio che dappertutto i servizi si pagano, chi all’aeroporto, ad esempio, paga il parcheggio. Si paga fuori dall’ospedale di Borgo Trento o di Negrar. Noi copriamo le necessità con il parcheggio libero, le comodità di un parcheggio vicino e coperto si dovranno pagare, per coprire le spese di gestione». Considerare comodità l’accesso a un ospedale è una tesi un po curiosa, che però Puntin smentisce sottolineando: «pochi metri in più a piedi non fanno male a nessuno e comunque prima di attivare il pagamento, procederemo alla sistemazione del parcheggio libero, mettendo delle transenne e della ghiaia per livellare il terreno. Ad ogni modo non ci sono sul territorio altri ospedali con a disposizione oltre mille posti auto a lavori terminati, per una clinica come la nostra con 250 posti letto, ma che continua a crescere, con un’utenza extra territoriale del 35 per cento». Rimane il fatto che allo stato delle cose, dipendenti e cittadini che si recano all’ospedale per accedere alle cure sanitarie, per fare una visita o fare assistenza alle persone malate, se vogliono avere un parcheggio esente da ticket, devono portare l’auto nel piazzale sterrato, sotto il sole, il più lontano dall’entrata dell’ospedale e percorrere un centinaio di metri a piedi lungo una stradina stretta, polverosa, a temperature tropicali e trafficata di auto, che nella maggioranza dei casi si reca al parcheggio libero per non pagare la sosta.

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