Ad oltre due mesi dalla riunione organizzata dai disabili dell’Aidm, a fine dicembre, nell’unico ospedale pubblico del Garda veronese, riunione nella quale il direttore generale dell’Ulss 22, Renato Piccoli, aveva garantito la pubblicazione del bando di gara per la gestione del centro di Malcesine entro metà di gennaio, si registra ancora una volta il silenzio assoluto sul futuro della struttura. Sul piano operativo, però, qualche buona notizia c’è, dal momento che è stato finalmente sancito l’avvio della consulenza neurofisiologica con la divisone di neurologia dell’università di Verona; nulla invece è stato avviato sul fronte delle uscite di sicurezza e dell’ascensore per il padiglione A dell’ospedale. Sull’argomento i vertici dell’Ulss, in un recente incontro al quale aveva partecipato anche il consigliere regionale della Lega, Flavio Tosi, avevano assicurato una rapida partenza. «La consulenza con la dottoressa Bertolaso della neurologia di Verona», fanno sapere da Malcesine, «è finalmente una buona notizia per la attività di riabilitazione e per i pazienti affetti dagli esiti tardivi della poliomielite. Questo ci consentirà di portare avanti un progetto di screening che prevede anche di fare l’elettromiografia ai degenti, nonché di incrementare la qualità delle cure». Tuttavia restano invece ancora aperti, oltre al problema delle uscite di sicurezza del padiglione A e a quello della sostituzione dell’ascensore, il grave deficit di medici ortopedici e di personale infermieristico e fisioterapistico. Sul piede di partenza da Malcesine ci sono ora anche alcuni infermieri, uscite che rischiano di minare seriamente le attività, già ridotte al minimo, del reparto di ortopedia. I medici trasferitisi o licenziatisi, inoltre, non sono mai stati rimpiazzati, e il reparto di ortopedia, un tempo punto di riferimento interregionale, ora versa in condizioni critiche. La situazione è già stata al centro di diverse interrogazioni in Regione da parte del consigliere regionale uscente di An, Paolo Cerioni, il quale aveva anche chiesto, rispettando quanto voluto da disabili e medici, di modificare il progetto di ristrutturazione, finora previsto dall’Ulss per il solo padiglione B e non per l’intero complesso, come peraltro previsto dalle delibere regionali di agosto e dicembre 2004. Nel frattempo, anche i sindaci di Brenzone e Malcesine si sono nuovamente attivati per salvaguardare l’ospedale, coinvolgendo il neopresidente della conferenza dei sindaci, Carla De Beni. «In un incontro recente», afferma il sindaco di Brenzone, Giacomo Simonelli, «abbiamo chiesto l’appoggio del presidente della conferenza dei sindaci per arrivare ad ottenere l’applicazione integrale di quanto contenuto nelle delibere della giunta regionale. A cominciare dall’attivazione del bando per dare in gestione l’ospedale e, successivamente, alla vendita all’Inail e alla ristrutturazione completa della struttura». Carla De Beni, sindaco di Affi, a fronte delle istanze ricevute risponde: «In questi giorni ho già avuto incontri preliminari sia col direttore generale della Ulss 22, Renato Piccoli, che col sottosegretario Aldo Brancher, promotore della compravendita all’Inail. Su quest’ultimo punto, Brancher è ottimista. Per quanto riguarda l’Ulss, ho trovato finora in Piccoli una grande disponibilità ad ascoltare. Penso che l’atteggiamento costruttivo che ho riscontrato sia alla base di una vera volontà di ottenere il risultato. Credo insomma che gli incontri finora avuti siano stati positivi e conto di portare a casa qualcosa di concreto». Ma non è tutto. Il presidente della conferenza dei sindaci si è già attivato per ottenere un appuntamento con l’assessore uscente alla sanità, Fabio Gava, oltre che col segretario generale del comparto sanità, Franco Toniolo. «Dovrei andare a Venezia poco dopo metà marzo», prosegue, «ma è mia intenzione anche contattare alcuni politici regionali uscenti, che già si sono occupati o interessati della questione dell’ospedale di Malcesine, per chiederne l’appoggio. A me sta a cuore la sorte di questa struttura, come pure di quella di Caprino. Per quel che posso fare, voglio cercare di avere colloqui personali e costruttivi con tutte le persone coinvolte». Dall’Inail intanto arriva la conferma dell’intenzione di comprare. «L’Inail ha assoluta intenzione di acquistare l’ospedale di Malcesine e di ristrutturalo in base al progetto che verrà proposto dalla Regione Veneto, per tramite della Ulss 22 di Bussolengo»; a parlare è il direttore generale del patrimonio Inail di Roma, dottor Antonio Napolitano. L’alto dirigente dell’istituto ha illustrato come stia la vicenda dal punto di vista dell’Inail. «Il processo di acquisizione sta andando avanti», garantisce, «anche se oggi non sono in grado di dare tempi certi. Confermo comunque che l’Inail haintenzione di acquisire la struttura sanitaria, dato che per noi costituisce un investimento. In questo, ottemperiamo a quello che è il cosìddetto atto di indirizzo che il Ministero della salute ci aveva dato, secondo le normative vigenti fino al 31 dicembre 2004. Confermo anche l’investimento di sette milioni per ristrutturare l’immobile». Quanto al tipo di ristrutturazione, «l’istituto», conferma il dottor Napolitano, «si attiene al progetto che ci verrà sottoposto dalla Regione Veneto, per tramite dell’Ulss, che è incaricata di farlo redigere. Insomma: noi non abbiamo alcuna pregiudiziale su uno, sull’altro o su entrambi i padiglioni. Per noi sarà da ristrutturare quanto ci verrà indicato, fatto salvo che l’investimento preventivato di sette milioni sia sufficiente a fare fronte». Da Roma hanno inoltre confermato di non avere ancora ufficialmente in mano il progetto di ristrutturazione dell’Ulss. «In ogni caso», conclude Napolitano, «disponiamo di un ufficio tecnico coi fiocchi, che ha già realizzato progetti per oltre una decina di ospedali in tutta Italia. Basti guardare cosa siamo riusciti a fare ad Orbetello, in Puglia. Alcune settimane fa abbiamo ricevuto anche i tecnici della Regione Veneto per discutere di queste cose. Dal punto di vista tecnico, comunque, siamo perfettamente in grado di esaminare la validità progettuale del documento che ci verrà sottoposto. Il denaro dell’Inail che noi utilizziamo per Malcesine può essere solo un investimento e, come tale, non può rischiare di essere male speso». Una buona notizia quindi, dato che il progetto dell’Ulss 22 prevederebbe finora di accorpare tutta l’attività dell’ospedale sul padiglione B, di recente già ristrutturato, senza mettere mano invece al padiglione A. Soluzione questa, finora fermamente avversata tanto dai medici dell’ospedale che dai sindaci di Brenzone e Malcesine, oltre che dai disabili dell’Aidm, associazione interregionale disabili motori.
!
Avviata in Riabilitazione una nuova consulenza e Ortopedia sta per perdere infermieri. Sollecitano il bando per la gestione atteso da più di un mese
Inail sempre disponibile a comprare ma ancora non si può sapere quando