Una «cittadella dello sport» sulla collina di Toscolano. La notizia non è nuova, ma la vicenda registra ora l’approvazione del progetto preliminare da parte del Consiglio comunale. Un progetto ambizioso, che prevede la realizzazione di infrastrutture al servizio degli sportivi in un’area di proprietà comunale di circa 20mila metri quadrati, nella frazione di Gaino. Ecco il corposo elenco delle opere: due campi di calcio (uno regolamentare in terza battuta, l’altro con fondo sintetico per il calcetto), spogliatoi, servizi e infermeria, parco giochi per bambini, almeno due campi da tennis e uno per le bocce, la palestra, un «rettangolo» basket-pallavolo (utile anche per la sagra del paese) e una piscina (non è ancora stabilito se coperta o scoperta). E ancora: ristorante, bar, sala riunioni, alloggio per il custode. In tutto, sulla piana antistante il borgo, sarà costruita una volumetria di seimila mc. La spesa stimata: 5 miliardi tondi, che non saranno attinti dalle casse comunali. L’intenzione è quella di indire una gara d’appalto che preveda la redazione del progetto, la costruzione degli impianti e la loro gestione per cinque o sei lustri. «Metteremo il terreno a disposizione dei privati – ha detto il sindaco Paolo Elena – che costruiranno il centro sportivo e lo gestiranno per 25-30 anni. Poi tutto diverrà di proprietà comunale». Il progetto preliminare è stato approvato con l’astensione dei consiglieri di Proposta per Toscolano e di Sergio Bertasio (Lombardia-Lombardia). Contrario il voto dell’ambientalista Cristina Milani. «L’idea di un centro sportivo a Gaino ci sembra buona – commenta Milani – ma francamente il progetto è esagerato, andrà a snaturare il borgo». «Il Prg – ha risposto il sindaco – prevedeva in quella zona un insediamento artigianale di 60mila mc. Con il centro sportivo polivalente se ne realizzeranno 6mila. La cosa peggiore sarebbe non fare nulla per evitare che Gaino diventi un dormitorio. Dobbiamo puntare sulla nuova iniziativa, è il prezzo minore da pagare per ravvivare la località». Il consigliere Cristina Milani avanza qualche dubbio anche sulla logica finanziaria dell’operazione: «Non so quanti imprenditori siano disposti ad investire cinque miliardi in un centro sportivo a Gaino. Che ritorno dovranno avere?». Il progetto, sostiene qualcuno, potrebbe suscitare l’interesse degli speculatori dell’edilizia, maestri nei cambi di destinazione d’uso e sempre interessati al pregiato territorio gardesano. Per questo l’ex sindaco Silvano Boni ha chiesto che l’Amministrazione si tuteli con una clausola precisa: se il centro sportivo dovesse rimanere inattivo per due anni, il Comune lo acquisirebbe, gratuitamente e senza dover attendere lo scadere dei termini. Viste le dimensioni, l’impianto dovrà rivolgersi ad un’utenza che va oltre i confini toscomadernesi. Il nuovo campo di calcio è invece atteso soprattutto dalle squadre del paese. Il campo regolamentare di Gaino andrebbe ad affiancare il nuovo stadio «Locatelli» di via Religione a Toscolano, utilizzato da pochi mesi, ma con un «fondo» già compromesso dagli allenamenti quotidiani delle numerose categorie delle squadre di calcio del paese. Il campo di Gaino potrebbe quindi consentire una migliore distribuzione degli allenamenti e delle partite delle formazioni locali.
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Un progetto ambizioso, che prevede la realizzazione di infrastrutture al servizio degli sportivi in un’area di proprietà comunale di circa 20mila metri quadrati, nella frazione di Gaino
Palazzetto dello sport in collina
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