Bruno Dalla Pellegrina respinge le accuse del senatore Umberto Chincarini che, nella sua interrogazione sulla vendita della Palazzina storica, ha chiesto anche di verificare l’operato dell’ex sindaco di Peschiera. «Non capisco perché Chincarini abbia deciso solo adesso di intervenire in questo modo su questa vicenda», dice Dalla Pellegrina, «visto che proprio lui era stato incaricato di seguire il rapporto con le istituzioni, in particolar modo quelle nazionali, perché ritenevamo che, in qualità di senatore nessuno potesse farlo meglio. Ed è questo il motivo per cui gli era stata affidata tutta la documentazione relativa alla Palazzina storica». «Penso che avrebbe potuto informarci per tempo della volontà della Consap di vendere», continua Dalla Pellegrina, «e sono certo che ci fosse il tempo per farlo prima che la crisi amministrativa portasse alla sospensione delle sue deleghe; per quanto mi riguarda, io sono rimasto alle dichiarazioni della Soprintendenza, che anche nell’ultima comunicazione scritta dello scorso 29 settembre confermava le valutazioni di inalienabilità dell’immobile». «A questo punto», conclude Dalla Pellegrina, «spero solo che l’interrogazione porti a qualche risultato, visto che la destinazione della Palazzina storica sta a cuore a tutti noi, non so se è lo stesso per Berlusconi e per i tre ministri interessati dall’interrogazione; non accetto, però, in alcun modo questo tentativo di addossare responsabilità da parte di chi ben conosce come sono andate le cose». Ma non è solo l’ex sindaco a non aver accolto positivamente l’interrogazione sulla Palazzina storica. «Approvo l’operato del senatore Chincarini», aggiunge Antonio Invidia, ex capogruppo della civica Arilica, «ma vorrei capire dov’era a maggio di quest’anno quando è stato richiesto all’amministrazione comunale di formalizzare il diritto di prelazione per l’acquisto; inoltre, sarei ben lieto di conoscere che iniziative intende assumere nei confronti del suo braccio destro Walter Montresor che rivestiva la carica di consigliere delegato ai beni demaniali». «Ritengo, infine, che l’ex sindaco debba rispondere alla cittadinanza per l’inerzia e l’incapacità dimostrata nella gestione di tale vicenda. A tale proposito stiamo valutando, insieme al gruppo di Gente di Lago, se intraprendere un’azione giudiziaria, tipo ricorso al Tar, finalizzata a cercare di sospendere la vendita. E non escludiamo nemmeno», conclude Invidia, «un’azione legale nei confronti dell’ex sindaco e della maggioranza, ritenendoli responsabili del grave danno arrecato alla comunità». L’ipotesi del ricorso al Tar viene confermata anche da Giulio Bichel, di Gente di Lago che definisce «apprezzabile» il documentato presentato da Chincarini anche se «tardivo e, soprattutto, fatto da qualcuno che sembra essere stato completamente alieno all’amministrazione comunale appena caduta, quasi che non ne avesse mai fatto parte. Viene da domandarsi, infatti», continua Bichel, «come mai, una volta all’opposizione, Chincarini non abbia presentato anche su questo, come sulla scuola elementare di Porto Vecchio, un’interrogazione all’amministrazione che stava sfiduciando; per questo penso che l’interrogazione ai ministri e a Berlusconi, che mi trova d’accordo laddove chiede di voler comprendere come sono andate le cose, sia in realtà l’apertura della nuova campagna elettorale».
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L’ex sindaco Dalla Pellegrina critica l’interrogazione di Chincarini a Berlusconi. Per fermare l’operazione Invidia e Bichel invitano a rivolgersi al Tar