Inaugurata, alla presenza di numerose autorità locali, l’edizione 2013 di Pietra & CO. Presente anche il figlio di Guglielmo Achille Cavellini, Pietro, al cui artista, scomparso nel 1990, è dedicata in gran parte la mostra con l’artista Piero Manzoni.
Da questa manifestazione ci si aspetta sempre un’opera che campeggi con la sua fisicità nel territorio. Con la complicità di PROGETTOUTOPIA abbiamo in questi anni derogato spesso da questa condizione rivolgendoci ad un’opera a cui si gira attorno che non c’è, ovvero non se ne vede la forma bensì la sostanza.
Quest’anno quest’aspetto viene radicalizzato ancor di più. Un poco perché ci avviamo a celebrare qualcosa e la celebrazione sta nella mente e nel cuore e poco tra le mani, ed anche perché ci sentiamo sempre più attratti dalle illusioni del pensiero che dai pragmatismi estetici.
Mettiamo quindi in campo un laboratorio condotto da PROGETTOUTOPIA che ci accompagnerà fino all’11 settembre 2014, data in cui lo work in progress ideato da Guglielmo Achille Cavellini per celebrare il suo centenario avrà la sua scadenza. Laboratorio che oltre a mostrare innescherà partecipazione, scambio e pulsioni creative.
Si partirà con due manufatti ideali, denominati 50/100, di due celebrazioni: una in atto quest’anno, l’altra in scadenza il prossimo.
Il primo è una “Base magica” tratta da un lavoro del 1961 di Piero Manzoni, di cui quest’anno si ricorda il cinquantenario dalla morte. E’ una rievocazione con un risvolto fisico e citazionista di una delle opere fondamentali della nostra contemporaneità in cui con prepotente attività corporea si prelude al concetto di relazione: sulla base ci può salire chiunque per divenire opera d’arte.
Il secondo è una cornice vuota ricoperta di adesivi con la data del centenario che riprende un lavoro sull’Autostoricizzazione di Guglielmo Achille Cavellini, il cui centenario dalla nascita scadrà nel prossimo 2014, che della base manzoniana è una conseguenza che ci spinge oltre la corporeità per inserirsi nella non-storia. Chiamiamoli omaggi ma anche scene in cui la partecipazione del pubblico, non quello del ristretto mondo dell’arte ma quello formato da tutti noi, fungerà da ne- cessaria estensione delle opere stesse.
Da queste due premesse parte il laboratorio, che avrà un punto di necessaria esplicitazione nelle comunicazioni che si aggregheranno col tempo colorando la cornice del Parco Callas che abbiamo contribuito a che fosse utilizzabile per una visione continua giorno e notte attraverso l’adattamento del parco luci con una produzione di energia “pulita” a basso consumo, favorendo un accordo tra il Comune di Sirmione e l’azienda T-Led di Rezzato.
Si è iniziato occupando alcuni pannelli posti lungo la via di attraversamento del Parco con immagini colorate, fantasiose ed ironiche tratte dall’archivio del mail-artista e storico del movimento Vittore Baroni. Francobolli, cartoline, collages, timbri, adesivi, gli strumenti principali del lavoro di questi artisti che a partire dai primi anni Settanta hanno creato una rete di comunicazione postale autonoma, priva di chiusure e sostanzialmente aliena dal mercato. Altri pannelli saranno occupati da immagini di Buster Cleveland, Anna Banana e E.F. Higgins III, tre degli artisti antesignani di questa esperienza, dedicate al lavori di Guglielmo Achille Cavellini che costituiranno il momento iniziale che ci condurrà verso il fatidico 2014.
Un work in progress anche il nostro quindi, con interventi, performance, attività relazionali ed altre immagini ed interventi che si susseguiranno fino ai “fuochi d’artificio” dell’atto finale della celebrazione.