La «vexata quaestio» della Affi-Pai approda in Consiglio comunale. Sarà una seduta probabilmente lunga e certamente molto calda (si parlerà anche dei problemi della prima casa) quella, urgente, di giovedì alle 16, nella sala delle adunanze del Castello di Torri.I quattro consiglieri delle minoranze «Rinnovamento nella continuità» e «Navighiamo per Torri» l’identica mozione che, a Malcesine, il Consiglio aveva approvato alla unanimità e, a Brenzone, con otto favorevoli e un contrario. Il documento esprime «netta contrarietà» alla realizzazione della Affi- Pai. Da quanto trapela però dalla maggioranza invece, la posizione sarebbe di sostanziale contrarietà alla Affi- Pai, ma con toni molto più possibilisti verso il progetto.I capigruppo delle due minoranze, Alberto Tomei e Stefano Nicotra, hanno già avuto incontri con il sindaco, Giorgio Passionelli. Ma alla vigilia del consiglio paiono intenzionati a non muovere di una virgola la loro posizione e chiedono alla maggioranza di convergere. In caso contrario sembrerebbero «pronti a dare battaglia», hanno fatto sapere, dato che considerano «una disgrazia e una scelleratezza, in linea peraltro con la posizione del sindaco di Costermano e degli altri sette su otto Comuni coinvolti dalla eventuale nuova arteria a pagamento, la proposta di realizzare la Affi- Pai».È da vedere se il Consiglio riuscirà ad adottare una posizione unitaria. In maggioranza sono, di fatto, cinque i rappresentanti di Pai e Albisano,territori coinvolti dalla nuova via. Intanto gli amministratori locali di Alleanza Nazionale scendono in campo contro la Affi- Pai. Con un documento firmato da otto consiglieri di sette Comuni, il partito prende posizione a livello locale contro «un progetto che, assolutamente, non possiamo condividere», sottolinea l’assessore ai lavori pubblici di Brenzone, Davide Benedetti, coordinatore locale dell’iniziativa.In ordine alfabetico, Roberto Aloisi, di San Zeno di Montagna, Fabio Beltrame di Caprino, Michele Lombardi di Malcesine, Davide Niletti e Alberto Tomei di Torri, Ottorino Peretti di San Zeno di Montagna, Silvano Tomè di Costermano, oltre allo stesso Benedetti, hanno inviato ai nove i sindaci del Garda- Baldo coinvolti e alla Regione, alla Provincia e alle categorie produttive, tre pagine dai toni durissimi contro la delibera regionale 2080 del 10 luglio.In alternativa una proposta: «Riqualificazione e potenziamento della viabilità, sia comunale che provinciale o regionale», come la strada Villanova- Brenzone, la Albisano- Marciaga- Costermano, e l’eliminazione dei nodi semaforici di Albarè e Affi. Gli otto consiglieri hanno chiesto agli assessori regionale ai lavori pubblici, Massimo Giorgetti, e provinciale alla viabilità, Luca Sebastiano, di «farsi carico della proposta nei modi e nelle forme più opportune».E Giorgetti, il quale è anche segretario provinciale del partito, fa proprie le istanze dei «suoi» amministratori locali. «I rilievi sono molto pertinenti. Soprattutto, ci sono proposte alternative». E commenta: «Ho già parlato con l’assessore Chisso, con i tecnici regionali e con alcuni legali. La delibera 2080 è un atto dovuto per un progetto presentato. Finora però, visto che ancora manca la dichiarazione di pubblica utilità da parte della Regione e non c’è una decisione definitiva». «Trascorsi i 90 giorni- prosegue- entro cui quali si possono presentare altre proposte, garantisco il mio appoggio per fermare questo iter».
Giovedì seduta chiave in municipio: le minoranze chiedono una presa di posizione in linea con quelle delle altre amministrazioni della Riviera