domenica, Febbraio 23, 2025
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Il viaggio verso la notte che porta a Ferrara comincia... con la luce. E non solo per i primissimi a salire sulla pedana di viale Venezia, come pure qualche volta era accaduto

Partita la mitica Mille Miglia anno 2000

Il viaggio verso la notte che porta a Ferrara comincia… con la luce. E non solo per i primissimi a salire sulla pedana di viale Venezia, come pure qualche volta era accaduto. La sera dolce di questa Mille Miglia di fine maggio svela anche agli appassionati stipati dietro le transenne i particolari di tante altre auto che, fino a oggi, si erano mostrate soltanto alla luce di fanali e lampioni. La prima a scendere la pedana, come impone la tradizione, è una Om 655 Superba: un omaggio che si rinnova all’auto (prodotta dalle «Officine Meccaniche» di Brescia) che vinse la prima «Coppa delle Mille Miglia», nel 1927. Tra applausi e sventolio di bandierine, suona come un saluto anche la sirena del motociclista della Stradale che apre la strada. Poco avanti, omaggio della città alla rievocazione della «sua» celebre corsa, ci sono due vigili urbani: anch’essi condivideranno l’intero percorso, però su due ruote. Il movimento della bandiera tricolore continua a scandire le partenze, immortalate dalle tante telecamere che accompagnano e scrutano – davanti, di fianco, dall’alto, dall’asfalto… – le vetture nei primi metri dell’avventura che inizia. Applausi e saluti a braccia alzate, mentre la fila dietro le transenne si allunga sempre più lungo il percorso. Pochi attimi di cammino ed ecco piazzale Arnaldo, dove i concorrenti che sfileranno nel centro della città si incrociano con chi, dopo il primo bagno di folla, curva a destra per via Mantova. Basta poco perchè lo spettacolo diventi… doppio, e sono in tanti quelli che ieri sera se lo sono goduto. La piazza diventa una specie di spartitraffico della storia dell’automobilismo, dove gli anni, quelli di costruzione delle vetture in gara, passano in fretta. Un cammino tecnico evidenziato, prima che le auto arrivino a portata d’occhio, dal mutare della tonalità dei loro motori. Ruggiti e scoppiettii si diradano da una parte della piazza e riprendono vigore dopo qualche minuto dall’altra. Le transenne che segnano a dovuta distanza la svolta verso via Mantova, dove c’è un drappello di Vigili, diventano presto punto di ripresa privilegiato di fotografi e operatori televisivi. Anche perchè ogni tanto c’è chi approfitta del breve allungo della piazza per «pulire» il motore e, per molti che viaggiano tranquilli godendosi il saluto di tanti spettatori, c’è anche chi si diverte a «impostare» la traiettoria della curva. Il distacco della partenza si dilegua in fretta, nel giro in città. Ecco allora qualche minuto d’attesa e poi, tutte insieme, comparire le auto che si sono già raggruppate. Ormai è buio. Dalla pedana continuano a scendere le auto. Le personalità – dallo spettacolo all’automobilismo – si alternano con i tanti appassionati che hanno attraversato il mondo per essere qui, per godersi questo straordinario momento e cimentarsi con quello che, comunque, per auto di tanti anni significa il viaggio della Freccia rossa. Aspettando di tornare qui, sul traguardo.

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