Dopo aver portato alla ribalta l’epopea gardesana di Leonardo Walsh, l’autrice si focalizza su eventi e personaggi che gravitavano in quel periodo intorno a San Vigilio e all’Eremitaggio, documentati attraverso cronache dell’epoca, ricerche, fotografie e anche memorie personali di alcuni dei protagonisti.
Vengono così ricordati i visitatori del primo Novecento in viaggio su carrozze, treni, barconi e battelli; la costituzione di associazioni turistiche per lo sviluppo del turismo; le condizioni di vita ancora precarie; il progetto di costruire un grande albergo a San Vigilio, fortemente contestato dal professor Floreste Malfer, autore di una poetica guida del luogo, qui integralmente pubblicata, dedicata al “Regno del Silenzio e della Pace”.
Seguono gli anni del ventennio fascista, quando sul porto di San Vigilio si assisteva alle bizze di d’Annunzio, con le realizzazioni di porti, acquedotti e strade che facilitarono i trasferimenti e migliorarono le condizioni di vita, sospese purtroppo dalla guerra. Dopo i ricordi dell’evento che segnò la vita di molti, segue la lenta ripresa legata all’avvento del turismo, destinato a trasformare la situazione economica del lago e dei suoi abitanti.
Ripercorreremo anche la storia e le presunte ragioni, ipotizzate da vari autori, del passaggio effettuato sul Garda da uno dei primi visitatori illustri del dopoguerra, lo statista inglese Winston Churchill, ospite di Leonardo Walsh, tornato a riaprire la Locanda nel 1946 dopo la parentesi bellica. La cronaca delle intense vacanze di Laurence Olivier e di Vivien Leigh, della quale ricorre quest’anno il centenario della nascita, viene arricchita dagli scatti fotografici del professor Mario Pasotti, fotoreporter d’eccezione, e da un suo racconto dell’insolito capodanno trascorso a San Vigilio dagli attori nell’inverno del 1955. Il tutto permeato dal sapore della nostalgia dell’autrice che sul Garda abita da sempre.