Il 30 aprile 1848 è il giorno della carica di Pastrengo. E oggi si ricorda l’anniversario (il 154°). Questo il programma. Alle ore 10 la cerimonia ufficiale dell’arma dei carabinieri, quindi la presentazione dell’ode scolpita su pietra in via Oliveti, ad opera della Pro Loco. Alle 11.30 rinfresco nel giardino della Casa di riposo; inaugurazione della mostra di fotografie e di oggetti antichi (nella scuola media), e del concorso nazionale di pittura ed estemporanea «Dal lago di Garda alla Valle dell’Adige». Vengono inoltre aperte le corti storiche (nella corte Segattini, ad esempio, ci saranno macchine e attrezzi agricoli d’epoca). Nel pomeriggio, in piazza Carlo Alberto, i ragazzi delle scuole proporranno i giochi d’un tempo e, in particolare, quella della balina. Alle 17.30 premiazione del concorso fotografico. Alle 20.30 intrattenimento musicale col Quartetto Boggian, all’insegna del «Caffè viennese». Non mancheranno degustazioni di caffè e prelibatezze varie. Domani, 1 maggio, alle ore 8.30 la corsa podistica (per molti si tratterà di una semplice passeggiata), alle 10 il mercatino dell’antiquariato, alle 14.30 corsa ciclistica riservata agli juniores, alle 17 l’esibizione dei cani a cura dell’Accademia di Pontevico. All’interno delle corti, dimostrazione di battitura del granoturco. La carica del 1848 è legata a re Carlo Alberto, comandante dell’Armata sarda, che il 29 aprile diede l’ordine al generale De Sonnaz, capo di stato maggiore, di impadronirsi della colline soprastanti la sponda orientale del lago, liberando la strada per Verona. Lì, infatti, erano accampati gli austriaci di Radetzky. La colonna di sinistra, guidata dal generale Fedrici, partì di primo mattino da Colà, allo scopo di accerchiare il nemico sulla sinistra. Quella di destra, col gen. Broglia, venne accolta dal fuoco dei cannoni posti sul colle San Martino. La colonna di centro iniziò a marciare da Sandrà, agli ordini di Vittorio Emanuele. Carlo Alberto, invece, si impantanò coi cannoni, e fu costretto al ripiegamento. E qui si inserisce il glorioso episodio della carica dei carabinieri. Il maggiore Negri di San Front, comandante di tre squadroni, temendo per l’incolumità del sovrano, diede l’ordine di attaccare, lanciandosi al galoppo contro gli austriaci. I trecento carabinieri a cavallo, nell’uniforme da parata, con le sciabole sguainate, lo seguirono al grido di «Savoia». Dopo la carica alcune cose cambiarono. Radetzky divenne governatore del Lombardo-Veneto, e iniziò costose opere di fortificazione, che gravarono sulla popolazione, al pari del mantenimento dell’armata di 120 mila uomini. Aumentarono le imposizioni fiscali, e fu allungata la lista degli obbligati al servizio militare. Pastrengo, terra di confine (il territorio italiano si estendeva appena al di là del Mincio), rimase sotto il…tallone straniero fino al ’66.
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Il famoso episodio del Risorgimento
Pastrengo, cerimonia per l’anniversario della carica del 1848
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