Bicicletta e mountain bike si arrampicano sul palazzo del Turismo a Desenzano, lo conquistano. Descrivono la bellezza della nostra provincia, illustrano il patrimonio ambientale, l’economia della campagna e dei commerci, degli agriturismi e dei servizi. Bici e mountain bike – sapete – sanno parlare. La bicicletta è un mezzo in ascesa, guadagna il tempo, percorre le valli, i laghi le Basse, sale e scende per centinaia di chilometri nel Bresciano. La bicicletta, ieri mattina, era una specie di scultura immaginabile appesa al soffitto del palazzo del Turismo, accanto ai lampadari, mentre i relatori ne cantavano la forma, l’utilità, perfino la pulizia, una sorta di moralità ecologica. Le lodi, la scienza del pedalare, la vitalità della terra bresciana, sono state presentate al convegno organizzato dall’Amministrazione provinciale, intitolato «La mobilità ciclistica e il turismo in provincia di Brescia». Il fine, quello di informare, nel modo più ampio possibile, soprattutto da parte degli assessori più coinvolti, Mauro Parolini ai Lavori Pubblici e Ermes Buffoli, al Turismo, che esiste una rete di percorsi ciclistici, protetta e organizzata, non episodica, sulla quale accrescere la conoscenza della nostra terra, controllarne la vita, goderne la bellezza. In bicicletta, tutto questo può gradevolmente accadere. Il presidente della Provincia, Alberto Cavalli si è dichiarato convinto dei vantaggi «affidati alla bicicletta», mezzo e fine nello stesso momento, per una rivincita dell’uomo lento sull’uomo avvilito da una scansione mortificante e imprendibile del tempo. Il presidente Cavalli ha indicato i percorsi suggestivi nei parchi bresciani, suggerito il valore di presidio umano delle piste ciclabili, candidando, infine la nostra provincia ad aumentare il grado di ciclofilia. Cartine, tracciati, numeri snocciolati sul computer dall’assessore Parolini hanno rimpolpato i pensieri del presidente: 191 chilometri già completati, 6 milioni di euro, 36 chilometri pronti tra pochi mesi, 2 milioni di euro, 114 chilometri in appalto, altri 71 già finanziati nel prossimo biennio. Tra il pubblico ha presenziato al convegno, l’assessore regionale alla Qualità dell’ambiente, Franco Nicoli Cristiani. Se il territorio, ha aggiunto poi l’assessore Ermes Buffoli, è il prodotto centrale di ogni economia, allora il guadagno turistico, anche tramite la bicicletta, diventa un affare con tanti segni positivi. Sono circa 8 milioni le presenze annue su due ruote, in giro per la nostra provincia, ha detto ancora Buffoli, e il binomio bicicletta – turismo è da valorizzare. Numerosi i relatori: il presidente della Commissione provinciale lavori pubblici, Guido Rossini, il dirigente regionale Territorio e urbanistica, Sergio Cavalli, il rappresentante degli Amici della bici di Brescia, Enrico Chiarini, istruttore, pure sull’esistenza di una pedalata Londra-Roma e Capo Nord-Malta. Molte riflessioni apprezzate, poco il tempo a disposizione, come le nostre righe che sono già tante. Particolarmente ricca di spunti suggestivi ed appassionati la relazione di Duilio Zogno del Coordinamento associazioni culturali e ambientaliste Brescia Ovest, il quale ha riportato l’esperienza personale di quando seppe, sul lago di Costanza, dell’esistenza di percorsi in bicicletta dal polo nord al polo sud, che una bicicletta avrebbe potuto essere rimpatriata coast to coast e si poteva pedalare con la tua bambina di pochi mesi insieme poichè la sicurezza era totale. È piaciuta molto la narrazione di un itinerario nord sud da Paratico giù verso Pontoglio, tra i Romanino, i percorsi partigiani, le fabbriche dell’industria tailoriana e l’idraulica cinquecentesca, tutto tra Paratico e Urago d’Oglio. «Siamo in giro dal 1974 e non intendiamo tornare a casa». Con questo slogan, Luigi Bandera del Cts per l’ambiente bresciano ha offerto un decalogo per avvantaggiarsi di un viaggio in bici: rispetto, no ai fracassoni, un turismo in bicicletta, a 3 “s”: sociale, solidale, sostenibile. Ascoltare e vedere le immagini dei viaggi bresciani in mountain bike per la regia di Ruggero Bontempi, autore di guide turistiche, biker di lusso, è stato emozionante. Convincente Gianluigi Vimercati, disegnatore di una strategia del quotidiano in un agriturismo. Ha fatto capire che15 mountain bike parcheggiate nell’agriturismo diventano un’occasione per allungare le ore e la vacanza. Giuseppe Formenti e Andrea Leali, gruppo sportivo odolese, hanno narrato di una Valsabbia cavalcata da due mila bikers, delle Corne dei pittori Togni, Garosio e Stagnoli divenire, certi giorni di gare in bicicletta, ruote purissime del cielo, destinate a rotolare e a far del bene nelle case di una Valsabbia visitata. Valsabbia turistica, allontanandosi dalla statale e salendo verso gli innesti delle convalli, trovando Moretto, boschi, neve e santelle. Pedalando.
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Ieri, al Palazzo del Turismo di Desenzano, convegno sulle opportunità di sviluppo delle vacanze in bicicletta e sulla mobilità ciclistica. Centinaia di chilometri dalle valli alle Basse, dai laghi all’hinterland