Avanti così non è possibile continuare. Le voci sono concordi. La viabilità sul medio-alto Garda è diventata un colabrodo, bisogna intervenire urgentemente. Frane, smottamenti, interruzioni. Automobilisti costretti a cercare alternative, inerpicandosi per viottoli e sentieri. Un caos. Limone ha pagato dazio nel febbraio ’99, quando morì un pensionato. Ma adesso è di nuovo isolata. Nella disavventura, ha il vantaggio di poter andare a Riva, dove gli studenti (bresciani) frequentano le scuole, o a Rovereto, in caso di necessità ospedaliere. In due settimane Toscolano Maderno ha dovuto ripulire due frane, una a sud, l’altra a nord dell’abitato. Fortuna ha voluto che, in quegli istanti, non transitassero automobilisti. Le preoccupazioni aumentano, al pari delle proteste e delle lamentele. Una situazione davvero precaria. «L’unica soluzione – afferma Paolo Rossi, presidente degli albergatori bresciani, contitolare del Laurin di Salò – è la costruzione della Pedemontana. Il problema della 45 bis, che rappresenta l’asse portante della nostra economia, basata sul turismo, continua ad aggravarsi. Ogni anno attendiamo la primavera col cuore in gola, perchè non sappiamo se sarà percorribile d’estate. In passato venne proposto di realizzare una nuova Gardesana, in cornice. Una soluzione ancora valida. La strada attuale, ripeteva il progettista, l’ingegner Riccardo Cozzaglio, è costruita su un equilibrio perfetto, e non va toccata. Sarebbe come camminare sui cristalli. Io credo che una grande arteria si possa fare, rispettando il territorio». Rossi sostiene che «i consolidamenti con cemento a vista e i continui rattoppi hanno rovinato la 45 bis. Il futuro, a mio giudizio, sta nella Pedemontana». Il sindaco di Toscolano Maderno, Paolo Elena, propone un tunnel da Tormini a Gargnano, da realizzare col sistema della concessione, tipo autostrada. “Non ho la competenza tecnica per dare una risposta. Resta il fatto che tempo fa, in un incontro a Darfo Boario, il presidente della Provincia Cavalli, affermò che se le opere fossero affidate a società private (e non all’Anas) costerebbero la metà. E i lavori sarebbero effettuati in un quarto di tempo”. Rossi ricorda che, spesso, l’associazione deve intervenire sulla questione-viabilità, per stigmatizzare e protestare. L’ultima volta fu nel febbraio ’99, in occasione della frana di Limone. “E gli albergatori di quella località si impegnarono anche finanziariamente -ripete-, affinchè la strada venisse riaperta rapidamente”. Una Gardesana in cornice, quindi, trasformado l’attuale “in un giardino-parco, una sorta di museo da percorrere tranquillamente, come valore aggiunto per il turismo».
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Emergenza maltempo. Dopo le ripetute frane che hanno messo in ginocchio la viabilità
«Pedemontana per il Garda»
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