Un itinerario gastronomico alla scoperta del marrone tipico di San Zeno e dei vini della riviera gardesana. L’iniziativa, «San Zeno, vini e castagne» è stata promossa dall’Azienda di promozione turistica della Riviera degli Ulivi, dal Comune di San Zeno di Montagna, dallo Show Food del Garda e dall’associazione i Ghiottoni di Torri del Benaco. Quattro i ristoranti, Costabella, Zeno, Kus, Casa degli Spiriti, che per un mese, dal 21 ottobre al 19 novembre, proporranno un menù interamente a base di marroni di San Zeno e prodotti locali del Baldo. E proprio sul connubio fra prodotti tipici, turismo e agricoltura hanno posto l’accento gli amministratori, che sono intervenuti ieri mattina al caffè Dante a Verona. «Turismo ed economia sono un binomio vincente», ha spiegato Aleardo Merlin, presidente della Provincia. «Facendo conoscere i prodotti tipici aiutiamo lo sviluppo dell’economia della zona». Per Davide Bendinelli, assessore provinciale al turismo «l’enogastronomia, insieme alla cultura e allo sport, svolge un ruolo fondamentale nell’incentivare il turismo». «L’iniziativa “San Zeno, castagne e vino”, si inserisce nell’ambito di un più ampio progetto di promozione delle produzioni agricole di pregio e della gastronomia dell’entroterra gardesano» ha dichiarato Enrico Merenda, presidente dell’Apt Riviera degli Olivi. «Quella di quest’anno è la terza edizione della manifestazione», ha spiegato Angelo Peretti, organizzatore dell’iniziativa. «Tutto è nato quasi per caso tre anni fa, una specie di scommessa, ma che ha riscosso un immediato favore da parte del pubblico. L’anno scorso sono state ben 1.800 le persone che si sono recate nei vari ristoranti per degustare i prodotti del Baldo». La formula adottata quest’anno ricalca quella collaudata con successo da due anni a questa parte. Quattro ristoranti, tre di San Zeno e uno di Costermano, ma al confine con San Zeno, tutt’e quattro gestiti da giovani ristoratori, per un mese intero propongono un menù a base di castagne con la formula vino compreso (il Garda Corvina doc, sino al 5 novembre e il Bardolino Novello Doc dal 6 novembre, entrambi delle cantine Lamberti di Lazise). Due ristoranti offrono cibi tradizionali come il minestrone di castagne, un terzo lo rivede modernamente come brodetto di ceci con canederli ai marroni. Nota dominante comunque, l’innovazione: mezzelune ripiene di castagne alla cannella, ravioli di castagne e salsa alla lattuga oppure ravioli di castagne alla crema di zucca ed erba salvia. A fine cena sarà possibile portarsi a casa i sapori del Baldo. I ristoratori offriranno in regalo agli ospiti un chilo di castagne ogni due persone. «Turismo oggi vuole dire mettere in evidenza la propria identità» ha dichiarato Giuseppe Lorenzini, presidente dell’Unione gardesana albergatori, durante la conferenza stampa. «La gente quando si muove cerca cultura, conoscenza, vuole scoprire la civiltà del posto dove si reca. La promozione dei prodotti locali diventa a questo punto un servizio indispensabile da offrire a chi visita il nostro territorio». Per Albino Pezzini, assessore provinciale all’agricoltura il ruolo dei ristoratori è indispensabile. «Introdurre i prodotti tipici nel menù dei vari ristoranti è la miglior forma di pubblicità che si possa fare per far conoscere l’intero territorio». Claudio Valente, rappresentante della Camera di Commercio di Verona, ha posto l’accento sulle tradizioni produttive millenarie che caratterizzano l’area del Baldo Garda. «Una realtà quella del Baldo bella ma molto problematica» a suo dire. (a.t.)
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Dal 21 ottobre al 19 novembre quattro ristoranti proporranno una serie di ricette all’insegna del marrone tipico del monte Baldo e dei vini della riviera gardesana. Sottolineata nel corso dell’iniziativa la produttività millenaria della montagna
Pensate, c’è un menù soltanto di castagne
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