Nell’ambito della Festa patronale di S. Giovanni Battista, la tradizionale “Festa dell’anitra”, l’Amministrazione comunale di Desenzano del Garda propone “Perfetta Letizia”, un musical che narra con freschezza alcunevicende della vita di San Francesco d’Assisi, Patrono d’Italia.
Lo spettacolo si preannuncia coinvolgente dal punto di vista artistico ed emotivo, capace di conquistare gli spettatori con la bravura dei suoi artisti: attori in costume, cantanti solisti e coro, band musicale e ballerine acrobate.
Tutto sarà suonato e cantato dal vivo dalla compagnia teatrale “Il Magico Baule”, nata negli anni 90 dall’esperienza e passione del maestro Marcello Merlini, che porterà in scena cinquanta artisti, un gruppo che contempla persone dai 14 agli oltre 70 anni, provenienti dalle province di Brescia e Bergamo.
Dalla spoliazione nella piazza di Assisi fino alla morte, il musical ripercorrerà le gesta del Santo, concentrandosi su tre motivi: la rinuncia a tutti i beni per arrivare all’essenziale, la ricerca di Dio attraverso il contatto con il prossimo e la natura, il totale abbandono nelle mani del Creatore.
Gli episodi significativi saranno commentati attraverso gli occhi di cinque narratori: il papà Pietro da Bernardone, la mamma Madonna Pica, la Povertà, Santa Chiara e una rondinella.
Un percorso di 20 canzoni, che vogliono rappresentare gli aspetti e la personalità di Francesco, alcune tratte dal musical degli anni ’80 “Forza venite gente”, altre composte appositamente per lo spettacolo, altre che fanno parte del patrimonio della canzone religiosa.
Lo spettacolo è stato interamente ideato da Marcello Merlini, che per scrivere i testi ha fatto riferimento soprattutto al libro “Io, Francesco” di fratel Carlo Carretto, con l’intento di lanciare alcuni messaggi che rivivono ai nostri giorni con sorprendente attualità: la forza risolutiva della non-violenza, il rispetto per il creato e le creature, la povertà vista come imitazione di Cristo e forza liberatrice. Infatti, come dice l’autore dello scritto, Francesco, pur essendo un uomo ben collocato nella storia, “lo puoi mettere oggi come tipo dell’uomo moderno che esce dalla sua angoscia e dal suo isolamento per riannodare il discorso con la natura, con l’uomo e con Dio”.
Con l’augurio che lo spettatore porti a casa un po’ di letizia ed un sorriso.
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