Peroni: «Il problema sarà esaminato presto» Limone, appello all’Anas: «Più sicurezza» Dopo avere osservato le frane di Nanzel e della Rocchetta (sud e nord di Limone), Margherita Peroni (presidente della commissione Territorio della Regione) ha una certezza: «Nella riunione della prossima settimana metteremo in calendario incontri per esaminare questo problema al più presto. Non si può più separare il paesaggio gardesano dalla sua immagine economica basata sul turismo». Sulla stessa lunghezza d’onda Franco Nicoli Cristiani, assessore regionale alla Qualità dell’ambiente: «La Regione non ha la possibilità di finanziare, ma di programmare. Bisognerà affrontare il problema relativo alla parte bresciana, anche se una soluzione definitiva porterà a qualche anno di disagio». Bruno Faustini, presidente della Comunità Montana, sostiene che la Gardesana «non dovrebbe essere un problema delegato solo a Limone, come è stato per troppo tempo. L’interesse turistico e imprenditoriale è di tutti, e le nostre preoccupazioni si estendono anche ai tratti di strada in galleria: anch’essi sono datati». Battista Martinelli, sindaco di Limone, parla di «questione di soldi, per il tratto bresciano della Gardesana. L’Anas deve mettere in sicurezza anche la nostra parte. Non sono piagnistei di noi limonesi: tutti possono vedere cosa c’è a nord e a sud del nostro comune». Manlio Bonincontri, sindaco di Tignale, è convinto che «chiudere la strada per due anni sia improponibile per l’economia dell’Alto Garda. A Natale e Capodanno non abbiamo accusato gravi scompensi, ma da Pasqua in avanti la musica dovrà cambiare. Il traghetto non può sostituire la viabilità». Marcello Festa, vicesindaco a Gargnano, non dimentica «le preoccupazioni che migliaia di persone nutrono per il loro posto di lavoro legato all’apertura della strada ed all’afflusso di turisti. Senza trascurare i disagi dei residenti». Pieremidio Baldassarri, assessore a Limone e in Comunità Montana Parco, considera necessario «un interlocutore che rappresenti le necessità bresciane nelle varie sedi. I trentini provvederanno a sistemare il loro tratto di strada: noi dobbiamo pensare alla parte bresciana». Nirvana Grisi, delegata al Commercio del comune di Salò, paventa l rischio «che il turista sia indotto a optare per luoghi alternativi, disaffezionandosi al Garda». Paolo Elena, sindaco di Toscolano Maderno, ribadisce che non permetterà invasioni di auto nei centri storici montani del suo comune e insiste: «Questa situazione sembra fatta apposta perché i bresciani possano affrontare la realtà con decisione come già fanno i trentini». E il potenziamento del servizio di traghetti? A parere di molti, non sarebbe una strada percorribile: basta pensare a uno dei tanti esempi proposti dalla sera di San Silvestro. Dalla Germania 8 bus avevano raggiunto Riva, con clienti diretti a Limone. Il trasbordo sarebbe costato circa 400.000 lire per ogni pullman: poco meno del prezzo pagato per raggiungere Riva da oltralpe. Senza contare che il contratto prevedeva il giro del lago, la visita a Verona e così via. b.f.
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Limone, appello all’Anas: «Più sicurezza»
Peroni: «Il problema sarà esaminato presto»
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