Folla di gente in visita alla villa romana ritrovata all’interno della chiesa di San Zen de l’Oselèt, a Castelletto. Ha avuto successo l’iniziativa dell’amministrazione comunale, in collaborazione con la Sovrintendenza ai beni archeologici, storico- artistici e con quelli monumentali di Verona, di aprire le porte degli scavi per «Mostrare ai cittadini l’importanza e la vastità dei ritrovamenti romani, di cui siamo oggi davvero contenti», ha sottolineato l’assessore provinciale ai lavori pubblici, Davide Benedetti.Tra il pubblico anche una ventina di suore della Sacra Famiglia di Castelletto. Riportate casualmente alla luce diversi mesi fa, durante i lavori di ampliamento del cimitero di Castelletto, le mura di un’antica villa romana, in ottime condizioni di conservazione, hanno fatto da apripista ad altri ritrovamenti davvero interessanti. «Oltre alle mura e ad otto stanze della villa», ha illustrato il sindaco di Brenzone, Giacomo Simonelli, presente assieme a tutta la giunta comunale alla giornata di porte aperte agli scavi, «la cosa più sorprendente è stata quella di ritrovare scheletri molto ben conservati e quasi completi sotto il pavimento della chiesa di San Zen de l’Oselèt, nel cimitero. Oggi siamo soddisfatti anche se, nel corso dei lavori di ampliamento dei loculi cimiteriali, abbiamo avuto problemi e abbiamo dovuto cambiare i programmi. Quello che è stato però riportato alla luce e sarà presto tutelato da intemperie e usura è stato da più parti definito il ritrovamento romano più importante nel Veneto e, dopo le grotte di Catullo a Sirmione, dell’intero lago di Garda».Sabato pomeriggio, per vedere i reperti, sono venuti davvero in molti, anche dai Malcesine e Torri. Al punto che è stato necessario dividere in cinque gruppi da oltre 30 persone i cittadini e, oltre alle sovrintendenti, quella ai beni archeologici, dottoressa Brunella Bruno, e quella ai beni storico- artistici, dottoressa Anna Malavolta, anche alcuni dipendenti della Sap, la Società archeologica padana, hanno dovuto improvvisarsi guide turistiche. «Il ritrovamento di scheletri sotto il pavimento della chiesa», gha detto Brunella Bruno, «è stato il motivo per cui abbiamo deciso di organizzare la visita guidata. Pensiamo che sotto la chiesa ci fosse una necropoli di epoca alto-medioevale. Siamo certi che, con gli scavi che faremo a sud della chiesa, esterno del cimitero, avremo gradite sorprese. Ci è noto che, già nei lavori del 1962, venne ritrovato un mosaico poi ricoperto di terra. La villa romana invece era verosimilmente assai ampia, simile a quelle già studiate a Toscolano, Desenzano e Sirmione. Doveva essere di tipo residenziale lacustre e aveva terrazze digradanti verso il Garda. Le stratificazioni murarie confermano la lunga vita dell’edificio, collocabile all’incirca tra il tardo-antico e alto medioevo».«Certamente», ha ripreso il sindaco di Brenzone, «è nostra intenzione salvaguardare i beni e proseguire gli scavi. Dobbiamo ringraziare l’architetto Grazi, della Sovrintendenza ai beni architettonici e monumentali che ci sta dando una grossa mano nel recupero e nel coordinamento dei lavori, assieme alla collega dottoressa Bruno». Per quanto riguarda il capitolo dei finanziamenti, il Comune ha ricevuto, visti i danni riportati dalla chiesa a causa del terremoto, 250 mila euro dalla Fondazione CariVerona guidata dall’ingegner Paolo Biasi di casa sul Garda, e altri 400 mila dalla Regione. Per la messa in sicurezza e gli scavi alla villa romana la Regione ha dato 58 mila euro. «Altri 30 mila», ha concluso il primo cittadino, «li abbiamo richiesti a Venezia a gennaio e serviranno per completare la messa in sicurezza degli scavi. È chiaro poi che se ampliando i lavori ritroveremo altri reperti, i soldi potrebbero non bastare più».Sabato pomeriggio al cimitero di Castelletto sono intervenuti i membri del gruppo speleologico mantovano e i colleghi di Verona. Nel mesi scorsi gli speleologi avevano ritrovato e ripulito una importante grotta, a pochi metri dal sito archeologico ritrovato. Dopo il sopralluogo al cimitero gli amministratori, assieme alle due sovrintendenti, ai responsabili della Sap e al pubblico, si sono trasferiti alla Garda Family House di Castelletto, dove hanno proseguito a parlare del sito archeologico con l’ausilio di foto.
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I resti della villa romanaincantano la gente del lago. Previsti nuovi scavi e l’istituzione di un percorso museale