Si firma. È prevista per questa mattina la sottoscrizione della convenzione fra il Comune e la Regione Veneto per l’allargamento del porto vecchio. «Già lunedì 11 agosto indiremo la gara d’appalto. Se tutto va come crediamo, per novembre daremo inizio ai lavori, e nello stesso mese il genio civile dovrebbe incominciare anche l’ampliamento del molo di San Carlo», annuncia il sindaco Davide Bendinelli. Per l’area portuale di Garda, dunque, è in arrivo una rivoluzione. Il porto vecchio è quello a lato di piazza Catullo, realizzata a sua volta nello spazio un tempo occupato dall’originario porticciolo del paese. Vi ormeggiano soprattutto le barche dei pescatori, quelle “gondole” utilizzate nel lavoro sul lago, cariche di reti. Solo che il porto è un po’ piccolo: urge aumentare i posti barca. Allora ecco l’idea: realizzarci nel mezzo dei nuovi pennelli galleggianti, in modo da poterci far attraccare più natanti. Solo che sulla riva veneta del lago i Comuni non hanno competenza in fatto di portualità. Dunque, occorre un accordo sulla base del quale l’amministrazione locale possa intervenire con l’assenso delle autorità regionali: è quanto si va a firmare a Venezia. «Di fatto», spiega il sindaco Davide Bendinelli, «attraverso la convenzione, l’ispettorato regionale di porto ci autorizza ad effettuare direttamente i lavori sulla sua proprietà». Insomma, l’ampliamento lo realizza il Comune coi suoi quattrini e il suo progetto: la Regione, che ha competenza sul porto, lo permette. «Spendiamo circa 200 mila euro, ma finalmente potremo contare su nuovi posti barca, che del resto sono destinati a fornire alle casse comunali un gettito economico nel tempo», aggiunge il sindaco. Già, perché i posti barca, ovviamente, si pagano: a incassare la tariffa è sempre la Regione, che però poi gira i quattrini al Comune. «Di fatto», sottolinea ancora il sindaco, «l’incasso lo prendiamo noi, e lo voglio ribadire, perché c’è stato in passato chi ha voluto affermare il contrario». Bendinelli spera dunque che il via all’opera lo si possa dare entro novembre, mese entro il quale dovrebbe partire anche l’allungamento del molo di fronte a villa degli Albertini. Lì normalmente attraccano i battelli di linea in servizio sul lago. Le nuove motonavi hanno bisogno di più spazio e di acque più profonde per muoversi, e allora il molo sarà ampliato. In questo caso a intervenire è direttamente la Regione Veneto, attraverso le strutture del genio civile. Però Bendinelli in quest’intervento ci vede una grossa opportunità. «L’idea», racconta ancora il primo cittadino di Garda, «è quella di sfruttare il prolungamento del molo per creare ulteriori posti barca anche nel porto nuovo. Vorremmo insomma gettare un pennello fisso fra il molo ampliato e il porto nuovo, ottenendo così altri duecento posti barca». Per la cronica fame di attracchi che c’è sul lago, sarebbe un bel risultato. Lo specchio d’acqua interessato è quello antistante il tratto di lungolago che va dal pontile di San Carlo al Lido, di fatto dirimpetto alle mura di cinta di villa Albertini. «In questa maniera», aggiunge il sindaco, «riusciremmo a disporre di uno dei migliori sistemi portuali del lago, e questo a tutto beneficio anche della nostra immagine turistica».
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Il bando entro una settimana e apertura del cantiere a novembre. In autunno anche i lavori del genio civile per allungare il molo usato da Navigarda