mercoledì, Aprile 23, 2025
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Il Tar dà ragione a un noleggiatore: annullata la graduatoria. A Limone il Comune vince al Consiglio di Stato

Posti barca, tutto da rifare

Mentre gli appassionati si vedono già all’opera approfittando di qualche giornata di sole, nei porti comunali del Garda si assiste a una situazione di caos completo a proposito delle assegnazioni dei posti barca. Non passa giorno senza una sorpresa, e capita così che gli ormeggi già assegnati ai diportisti vengano rimessi in discussione, o debbano essere nuovamente assegnati con la modifica o la nuova stesura delle graduatorie. E tutto questo mentre, dicevamo, la stagione nautica sta entrando nel vivo. Un solo Comune, a quanto risulta, ha per ora regolarizzato le concessioni dei posti barca, e anzi sta già riscuotendo i canoni demaniali: si tratta di Sirmione. Tutto attorno il buio completo. Con i proprietari di natanti che imprecano o rimpiangono il passato: quando era in funzione l’Ispettorato di porto, riferimento unico e consolidato per i diportisti. Inoltre ci si mette anche la giurisprudenza a ingarbugliare la materia. Nei giorni scorsi, per esempio, il Tar di Brescia ha dato ragione a un noleggiatore di Padenghe (assistito dall’avvocato Alberto Luppi) che si era visto assegnare un solo posto barca anziché i cinque chiesti per attraccare i suoi natanti. Il risultato? Il Comune è chiamato ora a riformulare una nuova graduatoria, annullando quindi tutte le assegnazioni già approvate. Un mezzo disastro. Facile immaginare la rabbia dei diportisti che avevano già pregustato la soddisfazione di una concessione per tre anni, e che ora rischiano di vederla sfumare con un altro sorteggio. Mentre a Padenghe c’è chi festeggia (il riferimento è a Pierluigi Carminati, titolare della ditta di noleggio Nautica Garuti), a Limone c’è invece chi si sta mettendo le mani nei capelli. E’ il caso di Luca Peroni e del padre Romolo, titolari della società «Garda escursioni», che offre un’attività di trasporto persone per conto terzi e che ha perso il ricorso al Consiglio di Stato. Cos’era successo? Anche il Comune di Limone aveva disposto l’assegnazione alle imprese di noleggio di un solo ormeggio, indipendentemente dal numero di natanti posseduti e dalle precedenti autorizzazioni rilasciate dalla Regione. I Peroni avevano ovviamente fatto ricorso al Tar, perchè due dei loro motoscafi, lunghi 12 metri e larghi 4, avrebbero dovuto restare fuori dal porto. I giudici amministrativi hanno dato loro ragione, annullando il regolamento. Ma non avevano fatto i conti con il Comune, che ha fatto appello al Consiglio di Stato. E i giudici romani hanno dato ragione alla Giunta municipale, ribaltando la sentenza del Tar. Un bel colpo per l’attività commerciale in questione. E’ come se la Regione, un bel giorno, dovesse decidere di annullare gli spazi d’ormeggio alla «Navigarda», costringendola a portar via gli aliscafi. E la ditta dei Peroni offre un servizio analogo: è un’attività tutelata dal codice della navigazione e dai successivi regolamenti. A Desenzano invece la situazione è appesa a un filo: nei prossimi giorni verrà depositato un ricorso al Tar contro la graduatoria della commissione. A Manerba si è lasciato tutto com’era. A Moniga, invece, un noleggiatore ha ottenuto sei ormeggi, mentre l’Ispettorato di Porto gliene concedeva soltanto uno. Insomma, una babele. Sulla sponda bresciana del lago di Garda esistono 28 porti pubblici con 1550 ormeggi; a questi si devono aggiungere altri 300-400 diportisti che ogni fine settimana trasportano il loro natante con il carrello. La richiesta è però maggiore rispetto alle disponibilità: si parla di un fabbisogno di circa 500 ormeggi che non viene soddisfatto.

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