venerdì, Novembre 22, 2024
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Il nuovo libro dello scrittore e giornalista Tullio Ferro.

Premi Nobel che hanno “toccato” il Garda

Trenta capitoli dedicati ad altrettanti Premi Nobel, che l’autore e giornalista Tullio Ferro ha “scoperto” essere passati dal lago di Garda.

Di certo si tratta di un lavoro certosino, durato circa dieci anni, per compiere tutta una serie di ricerche a ventaglio, riferite alla vita di personalità, a cominciare proprio da Alfred Nobel, il quale volle legare il suo nome a un’iniziativa generosa, la prima forma di mecenatismo moderno in un mondo borghese che aveva perduto quasi ogni contatto con la realtà dell’arte.

Com’è risaputo, le sue ultime volontà furono codificate con un testamento redatto a Parigi nel 1895, mentre lo statuto della Fondazione Nobel venne promulgato nel 1900.

Tullio Ferro, calzando gli stivali delle sette leghe, malridotti per via di un percorso durato svariati anni, è andato a “incontrare” in ordine di tempo i Premi Nobel che sul Benàco hanno lasciato significative testimonianze, confidenze, commenti, ricchezze di pensiero: “una cospicua eredità – come scrive il nostro autore nelle premesse del volume – a beneficio di coloro che sanno e sapranno coglierne l’intrinseco valore”.

In pratica si tratta di un percorso che si muove tra scienza e poesia, un percorso che si sviluppa in più di un secolo, un contributo alla conoscenza del nostro lago, reso da personalità che hanno operato nei settori della fisica, della chimica, della medicina della fisiologia, della letteratura e delle scienze economiche.

Ferro non è nuovo a siffatti impegni, di interesse di tutta la comunità benacense.

Quando si parla di cultura, e non di rado, ci si trova sempre più spesso bloccati per la mancanza di soldi.

Noi siamo certi, conoscendo l’autore e il valore della sua indagine, di poter presto vedere un corposo volume dal titolo “Premi Nobel. Scienza e poesia sul Garda” (edito da Biblioteca del viaggio in Italia, Centro universitario di ricerca sul “Viaggio in Italia”), magari tradotto pure in lingua inglese.

Il nostro giornale fa il tifo, in occasioni come questa, per autori amanti di carta e inchiostro, perché, impegnati in una non facile corsa a ostacoli, possano raggiungere il loro traguardo.

In tale percorso, dopo Alfred Nobel, Tullio Ferro ci farà incontrare J.H. Dunant, G.J. Domagk, O. Hahn, A. Fleming, S.A. Waksman, W.L.S. Churchill, E. Hemingway, S. Quasimodo, W. Brandt e altri quindici Nobel che, non meno importanti, allungherebbero troppo questa lista. Senza svelare dunque il “palinsesto” dell’autore gardesano, attendiamo con ansia l’uscita del suo libro, che porta la firma del nostro amico e collaboratore e della moglie Anna Pavanello, preziosa e devota collaboratrice nelle ricerche storiche.

 

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