Al Natale tra gli olivi non potevano certo mancare i presepi. C’è, ovviamente, la grande natività del Borgo, che ha dato origine alla manifestazione. Ma c’è anche, a palazzo Carlotti la sezione staccata della grande rassegna internazionale dei presepi dell’Arena di Verona. «Quest’anno», dice il sindaco Davide Bendinelli, «abbiamo voluto ospitare la rassegna dei presepi in una cornice prestigiosa, dopo il primo positivo esperimento dello scorso anno in uno stand in piazza Catullo. L’idea è quello della mostra monotematica: quest’anno abbiamo esclusivamente opere in legno, mentre per l’anno prossimo stiamo pensando alla ceramica». Proprio così: l’esposizione di villa Carlotti ha un unico filo conduttore, il legno. C’è il presepe enorme e un po’ naif intagliato in grossi tronchi che viene dalla Germania, (con la Madonna, il bambinello, San Giuseppe, l’asino e il bue), c’è quello in palissandro proveniente dal Madagascar (bellissimo: è probabilmente il miglior pezzo della rassegna), quello piccolissimo in ebano portato sempre dal Madagascar, quello polacco incavato nella betulla dei monti Tatra. Arrivano un po’ da tutto il mondo: ci sono Natività del Perù, del Congo, del Mali, del Benin, dell’Ungheria (una vera e propria scultura di notevole pregio), dell’Austria, del Sud Africa. Dalle Filippine è giunto un presepe giocattolo. La Repubblica Slovena propone una classica composizione baroccheggiante. La Francia punta sulla modernità, il Belgio sulla tipica olografia natalizia. Bello (e particolarmente significativo) il presepietto palestinese. Curioso quello etiope: l’uomo al centro abbraccia due donne, di cui una impegnata ad allattare un bimbo. E l’Italia? C’è anche quella. Molto belli due esemplari veneti, uno costruito in una radice contorta, l’altro composto da una specie di icona scolpita su una piccola porta d’un moderno tabernacolo. Il Trentino presenta la Sacra Famiglia dentro una nicchia d’un tronchetto. Dalla Liguria è giunto a Garda un presepio che sembra un teatrino: i personaggi s’arrampicano verso la capanna salendo ripidi sentieri ricavati in un ceppo d’olivo, mentre in basso, in riva al mare, passa la processione dei Confratelli. Ci poi sono opere portate dal Piemonte e dal Friuli Venezia Giulia. Bello, ma un po’ inquietante un presepe della Val d’Aosta. Le statuine di Gesù, della Madonna e di Giuseppe sono nel cortile d’una villetta di montagna, minuziosamente costruita con un’abile opera di modellismo: lascia però senza fiato la somiglianza di quello chalet con la villetta di Cogne, teatro dell’assassinio del piccolo Samuele. Ma forse il Natale serve anche a questo: a far pensare all’infanzia negata, violentata, uccisa. La mostra, ad ingresso gratuito, è aperta nei giorni feriali dalle 16 alle 18, mentre il sabato e la domenica l’orario è più ampio: dalle 11 alle 13 e dalle 15 alle 18. Ad occuparsi della vigilanza sono i volontari di Garda Arte, l’associazione che ha fatto di villa Carlotti una specie di centro d’arte, ricco di esposizioni pittoriche durante tutta la stagione turistica.
!
L’esposizione allestita a Palazzo Carlotti. Una natività ricorda la tragedia di Cogne