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Ieri l'ultimo saluto all'ideatore del presepe artistico, dopo una lunga malattia.

Il presepio di San Nicolò è rimasto orfano. Lazise piange Renato Zamperini

Il presepe di San Nicolò, al porto di Lazise, si è fermato a quota nove. Cadeva quest’anno la decima edizione e tutto era ormai in moto, ma il “patron” , Renato Zamperini se ne è andato lasciando orfani i collaboratori del gruppo del presepio, e non solo. Soprattutto i moltissimi visitatori ed estimatori del presepio di San Nicolò.

Renato Zamperini è deceduto la scorsa settimana (il 3 settembre 2013) nella sua casa di Lazise, dopo una lunga malattia assistito dai familiari e dai volontari di Amo Baldo-Garda. Ieri l’ultimo saluto.

Lascia la moglie Eveline e la figlia Chtantal. I funerali sono stati celebrati venerdì 6 settembre nella parrocchiale dei SS. Zenone e Martino. Il rito è stato officiato da Don Guido Romagnoli, attuale parroco di Rivoltella del Garda (Desenzano), compagno di studi di Zamperini presso il seminario vescovile di Verona; la chiesa ha raccolto moltissimi fedeli per l’ultimo saluto al concittadino.

Renato Zamperini è stato per  Lazise una figura importante sia per la propria professione che per le innumerevoli attività culturali cui ha dato vita e partecipato: è stato docente di Lettere presso la sede lacisiense dell’Istituto comprensivo Falcone-Borsellino. Con lui sono cresciute intere generazioni di ragazzi che hanno acquisito non solamente le nozioni umanistico-culturali ma anche la scuola della vita sotto la direzione attenta di Renato Zamperini; è stato assistente di storia medievale presso la facoltà di Economia e Commercio all’Università di Verona. Ma il “professore” è stato anche poeta e scrittore. Ha posto alle stampe due libri. “Frine” che è una raccolta di poesie; “Uomini Eccedenti”, un vissuto raccontato vicino al mondo degli alcolisti anonimi. Amava inoltre suonare l’organo. Uno strumento per lui “distensivo”.

Poi i presepi. Una passione innata, promossa in molti anni di attività. Pubblicamente riconosciuta per la genialità dei soggetti, sempre e comunque legati alla “sua Lazise”. Nove edizioni, ognuna diversa, ognuna innovativa. Tutte hanno raccolto il plauso degli innumerevoli visitatori.

“Abbiamo lavorato assieme per cinque anni – spiega la presidente della Lael, Giliola Zenari Romagnoli – e ogni anno è stato un crescendo di meraviglia. Non a caso abbiamo assegnato a Renato Zamperini la medaglia d’oro della nostra associazione per i capolavori che riusciva a realizzare assieme al suo gruppo. Rimane un grande rimpianto per la sua scomparsa. Uomo mite, schivo, ricco di cultura e di amore per Lazise e la sua gente. Se ne va un pezzo importante della nostra comunità”.

Zamperini è stato presidente di seggio a Pacengo per moltissimi anni. Ha voluto compiere il proprio dovere anche nell’ultima tornata elettorale per l’elezione del consiglio comunale, anche se già ammalato.

“Non si voleva arrendere al male e proprio la sua presenza al seggio è stato un segno di carattere – spiega il sindaco Luca Sebastiano – come è sempre stato suo stile. Perdiamo un uomo di cultura e un grande innamorato di Lazise“.

 

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