giovedì, Marzo 13, 2025
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Riapertura estiva: manca l’ufficialità

Primo intervento di Salò. Il futuro rimane incerto

Il punto di primo intervento dell’ospedale di Salò è stato chiuso lo scorso 1 gennaio, con la promessa che sarebbe stato riaperto nel periodo estivo. Ma a tutt’oggi non è dato conoscere cosa succederà. Nessuna comunicazione è infatti stata diffusa. Ultimamente i pazienti del medio-alto lago di Garda, non più visitati e assistiti da un medico (disponibile, in precedenza, dalle 8 del mattino alle 20), che interveniva nei casi semplici urgenti, stabilendo le terapie più appropriate, hanno dovuto recarsi altrove: in città, a Desenzano o a Gavardo. Chi abita a Tignale e Tremosine trova invece conveniente puntare verso Rovereto, nel Trentino. Domenica, con la Pentecoste, sono arrivati dal Nord i tedeschi, favoriti dai quattro giorni di vacanza. Un antipasto di quanto capiterà nelle prossime settimane, con l’apertura della stagione turistica. Per far fronte alle necessità sanitarie sarebbe opportuno organizzare un’adeguata rete, con funzioni di filtro, in modo da non gravare subito sulle strutture più grosse, già sovraccariche di lavoro. Progressivamente spogliato di Ostetricia-ginecologia, Chirurgia, Ortopedia e Pronto soccorso, nonostante le migliaia di firme raccolte, Salò dispone attualmente di una quarantina di posti letto in medicina (più 10 per le cure oncologiche, senza pernottamento), una trentina di riabilitazione motoria e 20 in psichiatria. Inoltre ci sono la dialisi, gli ambulatori, la radiologia. Con la riapertura del punto di primo intervento, tornerebbero a disposizione un paio di ambulanze. Il medico e due infermieri si prenderebbero cura del paziente e lo «stabilizzerebbero», dirottandolo in una struttura attrezzata. Qualche anno fa, all’ospedale di Salò, si spesero un paio di miliardi per sistemare l’accesso e creare il Pronto soccorso. Soldi sperperati, dato che la successiva eliminazione di Chirurgia (dissero che non esistevano più le condizioni per effettuare interventi) indusse a trasformare il Pronto soccorso in un punto-filtro. Che ha chiuso il 1 gennaio, in attesa di riaprire d’estate.

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