Dopo corso Cangrande ora è toccato a via Albarello, la traversa di corso Ospedale che conduce al lago. E’ bastato il forte temporale di eri sera per provocare un altro bel disagio. Un disagio che è toccato prevalentemente ai negozianti.
Non è entrata per fortuna acqua nei negozi ma davanti ad alcuni, nella prima mattinata di martedì, prima di aprire, si sono trovati una sgraditissima sorpresa. Una dissemina di rifiuti organici che sono frutto dello scoperchiamento dei sigilli e tombini delle acque nere.
“E’ una questione annosa – spiega la signora Giacalone che ha un negozio di borse e pelletterie – e che ogni volta che arriva un grosso temporale, la storia si ripresenta e si ripete. Francamente non è bel vivere. Anzi. Ci tocca lavorare non poco per rispristinare alla meglio la situazione, almeno presentabile per i turisti e quindi per la nostra clientela.”
Questa volta, nonostante l’acquazzone non sia stato una vera e propria bomba d’acqua ma una sorta di andirivieni di pioggia fortissima e più moderata, ma l’acqua caduta è stata molta.
A farne le spese maggiormente è stato il negozio di abbigliamento al civico 11 di via Albarello gestito da Riccardo Bissoli. Lì è scoppiato davvero il chiusino delle acque nere ed è stato un disastro.
“Noi , quando vediamo che il temporale potrebbe essere davvero brutto – spiega Rita Campagnari che gestisce da anni l’edicola – ci premuriamo di scoperchiare le caditoie proprio per far defluire al più presto possibile l’acqua verso il lago. Ma non sempre ci riusciamo. E il risultato è questo. Davvero increscioso.”
Frattanto gli amministratori pubblici stanno esaminando con la massima attenzione tutti i problemi e disagi che il maltempo sta arrecando al paese.
“Oggi ci incontriamo con il direttore della Azienda Gardesana Servizi – dichiara l’assessore Giorgio Benoni – perché vogliamo davvero cercare di studiare un progetto, un sistema, una possibile soluzione anche alla defluizione verso il collettore fognario. Ovviamente i disagi ci sono e sono annosi. Non è un problema facile da risolvere. Ma vogliamo davvero cercarne una soluzione possibile. Lazise vive di turismo e questa situazione non porta bene. E poi- conclude Benoni – dobbiamo anche mettere serenità di vita quotidiana alla nostra gente.”
Sergio Bazerla