Il Groppello 2004 della Azienda agricola Provenza, con sede a Desenzano, in via dei Colli storici, ha prevalso nella 35ª edizione del Palio del Groppello, organizzato dalla Confraternita. La scelta del vino migliore e il conferimento dell’alloro al vincitore sono avvenuti nel corso di una serata svoltasi nell’Antica cascina San Zago di Salò. Il Palio è iniziato il mese scorso, quando una commissione composta da cinque enologi e un sommelier aveva degustato a Soiano 22 campioni presentati dai produttori gardesani. Il prelievo e la selezione erano avvenuti sotto il controllo dell’Ente vini bresciano e del Consorzio Garda classico, guidato da Paolo Turina. Dopo assaggi e discussioni approfondite, sono stati scelti i tre migliori, e portati in tavola (senza etichetta, in forma anonima) nella cena di gala. Al termine, i soci della Confraternita hanno espresso le loro valutazioni. Verdetto finale: Provenza, il cui enologo è Giacomo Santini, nettamente davanti alle Cantine della Valtenesi e della Lugana (Civielle), di Moniga, e alla «Due Pini» di Picedo (Polpenazze), della famiglia Coccoli, arrivate alla pari. Provenza (84 ettari vitati, di cui metà in proprietà e metà in affitto, 800 mila bottiglie, con l’obiettivo di raggiungere in tempi brevi il milione) appartiene ai Contato: Fabio, la sorella Patrizia e mamma Cesarina che, negli ultimi tre anni, hanno investito tre milioni di euro, in buona parte destinati alla realizzazione della nuova cantina. I vini bianchi rappresentano il 65% della produzione, ma da qualche anno, in un’area tradizionalmente vocata al Lugana, hanno cominciato a essere coltivati il Groppello e il Marzemino. I risultati sono stati eccellenti, grazie alla conformazione argillosa dei terreni. Nello scorso mese di dicembre l’azienda ha conquistato il premio Slow Food per il miglior rosso della Lombardia, battendo tipologie di grande pregio, come il Valtellina. Il trofeo consegnato nel corso della serata è stato ritirato da Camillo Chimini, su incarico di Fabio Contato, impegnato con una delegazione di importatori statunitensi. La Confraternita del Groppello, fondata nel ’70 da Ennio Avigo, Gianni Bedussi, Ernesto Bonomini, Cesare e Giulio Bosatta, Claudio Botturi, Pietro Cavagnini, Enzo Dellea, Edoardo Giaccone e Attilio Mazza, è presieduta da Bruno Croveglia, l’ex sindaco di Desenzano. Enzo Dellea, il supercuoco, è il vice, Giuseppe Piotti, enologo di Salò, il maestro di cantina. Segretario Marco Merighetti, cerimoniere Giuseppe Laffranchi, tesoriere Salvatore Albino. L’obiettivo dell’associazione: salvaguardare e valorizzare le uve coltivate nella sola Valtenesi, di cui si conoscono tre biotipi di pregio: «Gentile», «Mocasina» e «Santo Stefano». Le citazioni originarie risalgono addirittura al 1550 (Agostino Gallo, Andrea Bacci, medico di papa Sisto 5°, ecc). Il primo vincitore del Palio fu Giampietro Ridon (edizione ‘71). Seguirono Fabio Bottarelli di Polpenazze (’72), Sergio Zerbio di Soiano (’73), Frassine di Moniga (’74), «Le Sincette» di Raffa (’75). Il maggior numero di trofei li hanno conquistati i fratelli Scolari e i Pasini, quattro a testa. Gli unici a imporsi per due anni consecutivi: «La Guarda» di Muscoline (’92 e ’93) e Marsadri di Raffa (2002 E ’03). L’anno scorso si era imposto Bruno Franzosi di Puegnago.
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L’edizione numero 35 del Palio era iniziata il mese scorso con la selezione tra 22 produttori. Tre in finale. La cantina di Desenzano ha superato le «Valtenesi e Lugana» e la «Due Pini»
Provenza incoronato re del Groppello
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