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Mostra «Quadri a dó passi da ‘l Stif»: esposti in anteprima i dipinti inseriti nella pubblicazione omonima

«Quadri a do passi da ‘l Stif»


Inaugurata sabato 30 ottobre nella sede della SAT di Arco (in via Sant’Anna) la mostra «Quadri a dó passi da ‘l Stif»: esposti in anteprima i dipinti inseriti nella pubblicazione omonima che sarà presentata dal coro Castel della sezione SAT di Arco, nel corso del tradizionale concerto dei soci, domenica 7 novembre al salone delle feste del Casinò municipale di Arco. La mostra, organizzata dal coro Castel e patrocinata dal Comune di Arco (così come la pubblicazione del libro), prosegue fino all’11 novembre con orario 17-20. L’ingresso è libero.

Il libro contiene una raccolta di 20 composizione corali scritte su testi di poeti locali da compositori trentini, su commissione del coro Castel; al testo sono affiancati alcuni bozzetti disegnati dal pittore locale Giovanni Monti e da alcuni dipinti della pittrice Lucia Adami. Le immagini, che si alternano alle partiture musicali, sono state realizzate facendo riferimento ai temi presenti nei testi. Anche la copertina del libro è un dipinto, opera di Lucia Adami ispirata al titolo del libro che a sua volta riprende il titolo di uno dei brani inseriti nel libro (il riferimento, com’è evidente, è al monte Stivo, sopra la città di Arco).
 Nel corso della mostra – alla cui inaugurazione prenderà parte anche l’assessore alla cultura Massimiliano Floriani – sarà esposto anche il libro che fra le tante contiene anche delle immagini storiche del coro Castel, dalla sua fondazione fino ai giorni nostri.


Lucia Adami
Nata a Rovereto il 5 marzo 1963, frequenta negli anni ’80 l’Istituto d’arte “Alessandro Vittoria” di Trento, si accosta quindi all’arte pittorica trovando e cogliendo da essa l’essenza stessa del suo essere. 
“Non sono facilitata o portata al dialogo, ai lunghi discorsi – dice l’artista – ma posso parlare con gli altri attraverso i colori che sono lo specchio della mia anima, i miei quadri riproducono la verità di quello che vedo, di quello che sento e così cerco di esprimere me stessa, di essere cioè vera”.
La sua ricerca esplode nella raggiunta maturità di donna, maturità che le da la possibilità di vivere con calma la natura, la montagna, in particolare, cogliendo ella nei riflessivi silenzi la tavolozza dei suoi magici colori stagionali, dardi di luce, ombre di luna e sfumature di cime attorniate dall’immenso azzurro verticale.

Giovanni Monti
Nasce ad Arco nel 1932, artista autodidatta e poliedrico, non disdegna la poesia attraverso la quale esprime la sua sincera personalità di Uomo sensibile, ha lavorato e lavora con le sue belle immense mani callose la dura materia del ferro, traendo dal freddo materiale ammorbidito dal calore della fucina, opere di pregio assoluto, frutto d’un lavoro “a colpi cadenzati” d’un martello, cadenzati come il battito del suo grande cuore. Ma la sua massima espressione artistica si evidenzia nell’opera pittorica, un’azione pignola nella ricerca delle gradazioni del colore, una certosina pazienza nell’evidenziazione dei particolari più nascosti con risultati oltremodo lusinghieri, specialmente nel realizzo di copie “a misura naturale” delle grandi opere pittoriche di Giovanni Segantini.
La sua enorme facilità espressiva si concretizza in questa breve presentazione di sé: “Sono fatto d’una manciata di piccoli talenti – dice l’artista – che mi rendono un uomo davvero fortunato”.

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