domenica, Dicembre 22, 2024
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Ritorna a suonare con il maestro Paolo Pachera nella chiesa dedicata ai santi Martino e Zeno. Stasera concerto inaugurale con lo strumento a 1625 canne

Quattro anni di restauro e l’organo torna in vita

Un concerto d’organo da 1.625 canne: quante ne conta complessivamente il vecchio Malvestio completamente restaurato e ora pronto per il concerto inaugurale fissato per questa sera alle 21 nella parrocchiale intitolata ai santi Martino e Zeno, diretto dal maestro Paolo Pachera, veronese, con oltre 200 concerti tenuti in varie città italiane e straniere, e in prestigiosi festival. Insegnante al conservatorio Dall’Abaco di Verona l’organista è anche autore di oltre un centinaio di composizioni di vario genere: musica da camera, per orchestra, sacra, per banda. Ha vinto numerosi premi in concorsi di composizione nazionali e internazionali; sessanta suoi lavori sono pubblicati da diverse case editrici. Il programma prevede: musiche di Bach; Donizetti, Bossi, Langlais, nonché un intermezzo canoro della Schola Cantorum e del coro degli adolescenti della parrocchia. Il vecchio organo del 1929, completamente smontato quattro anni or sono all’avvio dei lavori di restauro della chiesa parrocchiale, era stato affidato al laboratorio di Silvio Micheli di Castellaro Lagusello per un radicale restauro. Lavori prolungatisi nel tempo in quanto hanno portato alla ripulitura dei somieri, la cassa che nella parte inferiore riceve l’aria immessavi dai mantici e la trasmette (per mezzo di pistoni) alle canne dei diversi registri collocati nella parte superiore. La stessa manticeria è stata completamente ricostruita, in funzione anche della nuova disposizione dell’intero strumento collocato dietro l’altare maggiore nella zona absidale, e potenziata. Rinnovato l’impianto elettrico, con impiego di materiale a norma di legge; realizzata una nuova consolle in legno di noce con panca regolabile; restaurate le tastiere; nuova la pedaliera e nuovo sistema di controllo delle funzioni gestito da un computer. Un delicato lavoro hanno richiesto le canne in metallo con saldature, rettifica e ripristino delle curvature delle linguette. Così quelle in legno trattate con antitarlo e impregnante protettivo. Valorizzato nello stesso tempo il coro ligneo in noce, sia avanzandolo dalla posizione originaria tanto da essere ora basamento delle canne di facciata che completando lo zoccolo da personale di provata esperienza nel campo del restauro dei mobili antichi. Lavori eseguiti con una scrupolosa e attenta intonazione di tutti i registri, seguiti dall’accordatura completa dello strumento con valori costanti. Sta di fatto che ora l’organo rimesso a nuovo è composto di 864 canne della prima tastiera, 623 della seconda e 128 del pedale: complessivamente 1.625 canne.

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