Il commissario Sartori, personaggio ormai conosciuto nato dalla penna del giornalista bresciano Massimo Tedeschi, questa volta è alle prese con due nuovi casi: la morte violenta di un archeologo che prepara una campagna di scavi nelle “Grotte di Catullo”, sulla penisola di Sirmione, e alcune misteriose sparizioni di animali nella cittadina di Salò, dove il giallo s’infittisce.
Lo sfondo è sempre il lago di Garda negli anni Trenta del Novecento: sulle sue rive si consumano intrighi, amori, odi e vendette politiche. Per sciogliere gli enigmi servirà tutto l’acume del commissario, ma anche l’inaspettato aiuto di un profondo conoscitore dell’animo umano: Luigi Pirandello.
“Villa romana con delitto” (edito da De Ferrari) segna il ritorno del commissario Italo Sartori che, in un pomeriggio autunnale del 1937, sempre sul Garda, è alle prese con due vicende intricate da risolvere. Dopo “Carta rossa” e “L’ultimo record”, l’autore sposta a Sirmione il suo uomo migliore dopo avergli infilato la canotta di flanella e porto la chicchera d’arabica zuccherata-mescolata. Cosa accade? Un famoso archeologo pare sia stato ammazzato proprio dentro gli scavi alle Grotte di Catullo… una matassa da sciogliere proprio sulle rive del nostro lago.
Quello che piace di queste storie è che le sentiamo “a casa nostra”, seppur ambientate in un altro tempo, e l’ormai familiarità del protagonista, l’esimio commissario Sartori, ci rende ancora più gradite queste 144 pagine di godibile narrativa poliziesca.
Pubblicato nel Numero di Settembre di Gienne