Debutta sabato 13 agosto alla giornata di chiusura del Garda Jazz Festival la nuova coproduzione di Fondazione Aida e Scuola Musicale Alto Garda «Una storia a tempo di jazz», tratta dal libro di Virginia Hamilton «The people could fly» per il progetto «Jazz & children», con l’obiettivo di raccontare il jazz ai bambini in modo nuovo, naturale e divertente, come si racconta una favola o si legge una filastrocca. Lo spettacolo si svolge nella Rocca di Riva del Garda con inizio alle ore 18. Ingresso: 5 euro, ridotto 4 euro (da 13 a 25 anni d’età, over 65 e studenti), gratuito fino ai 13 anni d’età e per persone con disabilità (ridotto per l’accompagnatore).
Grazie alla voce recitante di Pino Costalunga, autore anche del testo e della regia nonché direttore artistico di Fondazione Aida, e alle musiche dal vivo arrangiate dai musicisti di SMAG, Rudy Speri (banjo e chitarra), Stefano Menato (clarinetto e sax) e Giordano Grossi (contrabbasso), si presenta al giovane pubblico il jazz e tutta la sua storia, fatta soprattutto di suoni e di ritmi. E per raccontare questa storia e per spiegare com’è fatto il jazz, si usa la parola e la musica. Nello spettacolo sono narrate alcune favole che gli schiavi neri d’America si raccontavano per esorcizzare paure e preoccupazioni, unite ad alcune figure tipiche del jazz: improvvisazione, shorts e standard.
Un dialogo continuo tra attore, che qualche volta si improvvisa strumento e cantante, e strumenti musicali, che spesso si improvviseranno attori. Ecco che la parola diventa spesso voce e suono, e il suono dello strumento musicale spesso parola.
I bambini del pubblico, e gli adulti con loro, sono attivamente coinvolti in questo gioco scenico e provano pure loro a mostrare via via cosa hanno capito e cosa no, diventando parte di questo grande concerto per attore e strumenti musicali.