D’accordo con lei Elena Samoylenko, una «sventolona» ucraina di circa un metro e ottanta, mora, anche lei scelta per il video. «Francesco Renga è fantastico», ha detto entusiasta in un perfetto italiano. «E, nonostante il successo, è una persona simpatica e gentile». Anche per Luca, Diego, Andrea e Manuel, tutti di Verona e tutti sulla ventina, l’esperienza di fare da comparsa in un videoclip è una sensazione unica. «L’attesa è un po’ lunga, ma ne vale la pena», ha osservato Luca. «Siamo in giro dalle 7.30 e non sappiamo ancora quando toccherà a noi apparire nel video. Non conosco Renga di persona e spero che, almeno alla fine, lui si fermi un po’ con noi a scambiare qualche parola». Attorno alla limonaia, intanto, i vigili urbani avevano il loro da fare per chiedere alla mamme accorse coi bambini, alle adolescenti e a un manipolo di curiosi di non avvicinarsi per non disturbare le riprese. «Giriamo molti videoclip con i cantanti italiani più famosi», ha detto Andreina Lovatelli, la responsabile della produzione di Run multimedia. «Con Renga», ha proseguito, «ci conosciamo da diversi anni: è davvero una persona squisita e alla mano. Tre anni fa avevamo girato a Verona il videoclip di “Il mondo non c’è più” ed è rimasto un ottimo rapporto professionale e di amicizia». Dal regista agli addetti alle luci, ai tecnici, tutti sono stati molto disponibili verso il pubblico e verso le comparse. «Con Francesco Renga», ha detto il regista Gaetano Morbioli, «avevamo già lavorato a Verona. A mio parere, assieme a Laura Pausini, è uno dei più grandi interpreti italiani. È molto spontaneo, naturale, tranquillo: è davvero un piacere lavorare con lui». Morbioli ha poi raccontato un retroscena. «La sera precedente alla finalissima di Sanremo», ha rivelato, «ho telefonato a Francesco per fargli l’”in bocca al lupo”, dato che credevo molto nella sua canzone. Evidentemente gli ho portato fortuna». Il regista ha poi osservato come Verona e, ancor più, il lago di Garda, siano scenari ideali per ambientare le riprese di un videoclip. Penso che il lago rappresenti le Canarie nostrane». Infine, ecco le parole del vincitore di Sanremo, Francesco Renga. Blue jeans, camicia nera, giacca di pelle variopinta, una faccia pulita e serena, ha accolto tutti con disponibilità e sorrisi. Compresi i più piccoli e le teenager che, al termine della mattinata di lavoro, lo hanno preso d’assalto per farsi fare una foto con lui e farsi firmare un autografo. «Essendo bresciano di adozione», ha detto il cantante, «conosco bene il Garda, soprattutto la sponda bresciana. È davvero bellissimo: da piccolo, andavo a Moniga a trascorrere le vacanze. Sono molto contento di essere oggi a Torri, un paese davvero incantevole». Ma la vittoria al festival di Sanremo ha cambiato radicalmente la vita a Francesco Renga, gli chiediamo? «Sicuramente oggi ho molta notorietà», ha spiegato divertito il cantante, «ma non mi sono ancora reso conto di cambiamenti radicali, dato che ho praticamente sempre lavorato. Al supermercato, per strada o in città, però, ora la gente mi riconosce e si ferma a parlare». E la notorietà, disturba il compagno di Ambra Angiolini? «Non sono affatto vanitoso», confessa il cantautore, «e quindi riesco comunque a vivere serenamente. Essere riconosciuti è un segnale molto positivo. Credo che la notorietà vada accettata e gestita con cortesia e semplicità». Vedremo quindi se Torri porterà fortuna al videoclip di «Angelo» e se Francesco Renga porterà ulteriore fortuna e notorietà al piccolo centro lacustre. Gerardo Musuraca LA TRAMA DEL VIDEOCLIP Torri. Una panchina di legno, portata dal vicino parco giochi all’interno della limonaia e qualche ripresa esterna, nel centro di Torri, sono lo sfondo su cui ruota il filmato. Il videoclip di «Angelo», ideato dal regista Gaetano Morbioli, è molto semplice. Francesco Renga entra in scena portando con sé due grandi ali bianche e si siede poi a cantare su una panchina. Sullo sfondo, uno dopo l’altro, sfilano personaggi comuni: un pescatore, una coppia di fidanzati che si baciano, una mamma con il proprio piccolo e altri ancora. «Mentre Francesco Renga canta», spiega il regista, «i vari personaggi passano sullo sfondo e, come per magia, si ritrovano alle spalle proprio quelle grandi ali bianche che Francesco aveva portato». «Il senso», prosegue, «è che c’è un angelo in ciascuno di noi, qualsiasi cosa si faccia o qualsiasi tipo di vita si conduca. L’ambientazione tra i limoni, con effetto di dissolvenza, renderà ancora più imprecisato e piacevole lo sfondo». (g.m.) Torri. Francesco Renga, vincitore del Festival di Sanremo è arrivato ieri al castello scaligero per registrare il videoclip della canzone «Angelo». Grazie a un’idea del consigliere di minoranza, Stefano Nicotra, che ha colto al volo l’opportunità di proporre Torri come sfondo per le riprese, il più noto cantautore italiano del momento è arrivato in paese. Sotto la guida dell’esperto regista Gaetano Morbioli, titolare della Run Multimedia, la ditta di produzione con sede a Bussolengo, il cantante di origine friulana, ma bresciano di adozione, ha lavorato l’intera giornata nel piccolo centro lacustre. Una giornata che, se per Renga è iniziata verso le 11, per le comparse del suo videoclip è cominciata molto prima, già alle 7.30, quando era stato fissato l’appuntamento e il ritrovo a Verona, per partire alla volta di Torri. Obiettivo, una delle ultime limonaie ancora presenti al lago di Garda, dove Morbioli ha voluto ambientare le scene che faranno il giro d’Italia e d’Europa. «Un’occasione davvero unica», ha commentato Nicotra, «per promuovere Torri, legandola all’immagine di un cantante vincente e noto come Francesco Renga». Sei le comparse scelte in discoteca, tra i giovani che frequentano abitualmente i locali cittadini. «Sono molto emozionata», ha confessato la diciassettenne russa Marina Ogluzdina, la bionda delle due ragazze utilizzate nel videoclip, «perché conosco e apprezzo molto Francesco Renga. L’occasione di stargli così vicino per tante ore è davvero un regalo».