La Regione Lombardia ha deciso di riaprire i termini di presentazione delle domande di contributo Buono Famiglia per l’anno 2010, estendendo i requisiti per l’accoglimento anche alle famiglie con figli maggiorenni o senza figli, che sostengono il pagamento della retta di un famigliare ricoverato in una struttura residenziale (RSA,RSD,CSS), e che hanno un reddito non superiore a 22.000 Euro (nelle precedenti disposizioni si richiedeva che nel nucleo famigliare fosse presente un figlio minorenne). Le domande potranno essere presentate da lunedì 8 a venerdì 19 marzo agli sportelli appositamente predisposti presso i distretti dell’Asl di Brescia. Sedi e orari sono indicati sul sito dell’Asl di Brescia: www.aslbrescia.it. Per il 2010 ai beneficiari verrà riconosciuto un Buono per l’importo di 1.300 Euro, erogato in un’unica soluzione. La decisione della Regione è dovuta alla necessità di venire incontro ai bisogni di numerosi cittadini che sostengono il pagamento della retta di un famigliare ricoverato in una struttura residenziale e che fino ad ora non rientravano nelle condizioni per accedere al contributo. Il provvedimento vuole infatti offrire un aiuto alle molte famiglie che sono già gravate dalla crisi economica, e che in molte circostanze sono messe in difficoltà dagli aumenti delle rette imposti all’inizio del 2010. Al 5 marzo, termine ultimo per la presentazione delle domande, la Regione aveva ancora a disposizione risorse: sono 252 infatti le istanze di contributo Buono Famiglia pervenute da tutto il territorio lombardo. Di seguito i requisiti richiesti per tutte le famiglie che presentano domanda:a)il richiedente è residente in Lombardia;b)il richiedente contribuisce al pagamento della retta di un familiare ricoverato in una struttura residenziale in Lombardia (anziano in Residenza Sanitaria Assistenziale o disabile in Residenza Sanitaria per Disabili o in Comunità Socio Sanitaria). Il familiare deve risultare ricoverato alla data di presentazione della domanda di contributo.Per l’assegnazione del contributo verrà data priorità ai nuclei familiari con almeno un figlio minorenne (sono compresi i minori in affido familiare). Esaurite queste domande saranno accolte quelle di famiglie con figli maggiorenni o senza figli. Tra queste, a parità di reddito, verrà data priorità alle domande ricevute dalle Aziende Sanitarie Locali, secondo l’ordine cronologico di presentazione agli sportelli territoriali attivati a livello distrettuale.
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Lo ha deciso la Regione Lombardia