Sabato 26 novembre 2016 la Galleria Civica G. Segantini di Arco riapre i suoi spazi permanenti dopo una pausa di tre settimane e va ad arricchire i propri allestimenti con una sala dedicata alla proiezione della versione museale del docufilm Segantini, ritorno alla natura, creata appositamente per lo spazio e per il progetto espositivo e di ricerca Segantini e Arco.
Prodotto da Apnea Film, interpretato da Filippo Timi e diretto da Francesco Fei, con Gioconda Segantini, Annie-Paule Quinsac, Franco Marrocco, Romano Turrini, Segantini, ritorno alla natura è stato scritto a sei mani da Roberta Bonazza, Francesco Fei e Federica Masin.
La vita del pittore Giovanni Segantini, interpretato da Filippo Timi, è ricostruita nei luoghi che le fecero da sfondo e ispirazione, indagando sul senso che il luogo d’origine dell’artista ebbe in tutte le sue successive vicende artistiche e di vita. Segantini, ritorno alla natura narra la storia singolare e straordinaria di Giovanni Segantini, ponendo l’accento sul suo modo di sentire la natura come fonte d’ispirazione artistica e spirituale.
Sabato 26 novembre la Galleria sarà visitabile a ingresso gratuito dalle 10.00 alle 18.00, mentre nel pomeriggio, alle ore 16.00 nella sala conferenze di Palazzo Panni (Via Segantini 9), verrà proiettata a ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili, una replica della versione integrale della docufiction Segantini, ritorno alla natura.
La Galleria Civica G. Segantini, oltre a riaprire al pubblico con i suoi allestimenti permanenti e con la sala dedicata alla riduzione del film, esporrà nelle sale riservate alle mostre temporanee una serie di immagini fotografiche, riproduzioni fotomeccaniche e all’acquaforte delle opere di Giovanni Segantini, provenienti dalle collezioni del Mart e dagli archivi di Vittore Grubicy e Benvenuto Benvenuti, conservati presso l’Archivio del ‘900 del Mart.
Le riproduzioni delle opere segantiniane testimoniano la fortuna critica di Segantini: un percorso costruito “a tavolino” soprattutto dal gallerista e critico d’arte Vittore Grubicy e, dopo la sua morte, dai figli Mario e Gottardo, consapevoli dell’assoluta importanza della veicolazione delle immagini per la promozione di un artista.
Le riproduzioni fotografiche dei dipinti erano controllate con molta attenzione dallo stesso Segantini che ne verificava l’esatta gradazione delle luci preferendo quelle in bianco e nero, più fedeli ai valori dell’opera originale. Esse costituivano un vero e proprio repertorio di studi, come una sorta di laboratorio per il disegno: partendo dalle foto, Segantini riproduceva il soggetto per un disegno o lo rielaborava.
Le riproduzioni a colori erano pubblicate nelle monografie, nei cataloghi delle esposizioni, sulle riviste d’arte o vendute come tavole sciolte in fac-simile di piccolo, medio e grande formato, alimentando un mercato minore destinato a una fascia meno abbiente che, non potendo avere l’originale, desiderava possedere almeno l’immagine di un’opera di Segantini. Fra queste spiccano per qualità quelle realizzate dalla Bruckmann Verlag di Monaco di Baviera. Fondata nel 1858 da Friedrich Bruckmann, si era distinta da subito nell’ambito dell’editoria artistica, pubblicando tra le altre cose la rivista “Die Kunst für Alle” e stampando riproduzioni in grande formato delle opere di importanti artisti come Arnold Böcklin, Hans Thoma e Giovanni Segantini.