Un team di ricercatori è attualmente impegnato in un progetto da 5 milioni di euro per esplorare il sottosuolo del Lago di Garda alla ricerca di falde acquifere e faglie tettoniche. L'iniziativa, promossa dall'Ufficio d’ambito della provincia di Brescia, A2A Ciclo idrico e Acque Bresciane, in collaborazione con l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) e l'Università dell’Insubria, mira a mappare le riserve d'acqua sotterranee e a comprendere meglio le cause dei terremoti che hanno colpito la zona. Utilizzando tecnologie avanzate come il sistema Skytem montato su elicotteri per rilevamenti tridimensionali fino a 350 metri di profondità, i ricercatori stanno ora analizzando i dati raccolti sul campo attraverso trivellazioni.
Il sito principale delle operazioni si trova a Calvagese della Riviera, dove una macchina perforatrice ha già raggiunto una profondità di 200 metri con risultati promettenti sulla qualità delle acque. Il progetto prevede anche la creazione di un modello geologico-idrogeologico per identificare nuove riserve d'acqua utilizzabili in futuro. I tecnici dell'Ingv stanno inoltre conducendo rilievi sismici ad alta risoluzione fino a 500 metri e oltre, combinando questi dati con quelli elettromagnetici per ottenere una ricostruzione geologica tridimensionale del sottosuolo. L'obiettivo è non solo migliorare la gestione delle risorse idriche ma anche prevedere eventi sismici futuri nella regione.