mercoledì, Dicembre 18, 2024
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Desenzano bussa a quattrini in Europa. Obiettivo dichiarato: recuperare l’antico castello cittadino destinandolo allo sviluppo turistico della città.

Richiesto contributo CEE per il castello

Desenzano bussa a quattrini in Europa. Obiettivo dichiarato: recuperare l’antico castello cittadino destinandolo allo sviluppo turistico della città. L’iniziativa è stata formalizzata dal vicesindaco Giustacchini attraverso una lettera d’intenti inviata al Fondo sociale europeo. Ora si attendono gli sviluppi del progetto, per ora sulla carta, che intende concretizzare il «Rinascimento del castello di Desenzano». «Puntiamo ad ottenere un contributo consistente – dice il vicesindaco Emanuele Giustacchini -. I conti per la sistemazione del grande complesso che domina la città sono presto fatti. Si tratta di investire circa 17, forse 18 miliardi. Tanti ne servono per ridar vita, insomma far rinascere, gli edifici, le abitudini, gli spazi situati all’interno della cinta muraria dell’antico maniero che è di proprietà comunale ormai dagli anni Sessanta. Ovviamente noi chiediamo un riconoscimento che, dal punto di vista finanziario, risulti significativo. Come dire che se la nostra idea verrà condivisa, speriamo di ottenere un finanziamento di molti miliardi». Diventa dunque prioritario il recupero del castello, almeno della parte utilizzabile che è di proprietà municipale. La struttura è da alcuni decenni abbandonata e disabitata. Le ultime Amministrazione hanno realizzato opere di manutenzione rifacendo il tetto e mettendo un po’ ovunque. Ma per ridar vita agli spazi dell’ottocentesca caserma Beretta serve ben altro. I preventivi non mancano a testimonianza che, almeno negli ultimi anni, c’è stata attenzione al problema. La Giunta di Massimo Rocca aveva chiesto una ventina di miliardi proprio all’Unione europea. Domanda finalizzata a finanziare il progetto italo-inglese che prevedeva la ristrutturazione del castello per ricavarvi la sede europea dell’Università inglese di Southampton. I due enti avevano sottoscritto un protocollo d’intenti ed avevano affidato la stesura del progetto di massima a sir Hopkins, un luminare dell’architettura inglese. Ma l’Unione Europea aveva «bocciato» la domanda. Comune e Università allora avevano tentato di percorrere altre strade, compresa quella degli sponsor, decisamente usuale nel Regno Unito. ma poco diffusa in Italia. Il progetto venne abbandonato dalla nuova Amministrazione di centro-destra del sindaco Felice Anelli che bocciò la richiesta di stanziare circa mezzo miliardo per realizzare il progetto definitivo. Il Comitato pro-castello ha avuto il merito, nei mesi scorsi, di riportare all’attenzione dei desenzanesi il recupero del castello. Ed ha elaborato una proposta concreta. Prevede di sistemare gli spazi ricavandovi una sala teatrale e congressuale da 1.000 posti capace di ospitare congressi di caratura nazionale e internazionale e spettacoli di alto livello. E ancora un grande volume destinato a mostre culturali e merceologiche per valorizzare le produzioni regionali e nazionali ed un teatro all’aperto oltre a servizi e ristoranti. La struttura consentirà, secondo le stime, di rilanciare l’economia turistica e commerciale di Desenzano creando un indotto valutato in circa 30 miliardi l’anno, oltre alla creazione di molti posti di lavoro. «Siamo in sintonia con le proposte del Comitato – dichiara Emanuele Giustacchini -. Il bando europeo al quale abbiamo aderito con la lettera d’intenti prevede il recupero di edifici storici in funzione di ricavarvi strutture che abbiano valenza culturale e sociale, strutture teatrali, sale congressi. Noi intendiamo intervenire. C’è il problema dell’impegno finanziario che risulta pesantissimo. Percorriamo tutte le strade possibili. Quella del bando dell’Unione europea appare la più convincente perché i contributi sono a fondo perduto». Ed i desenzanesi sperano che l’iniziativa che prevede finalmente la rinascita del castello vada a buon fine.

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