La loro posizione: «Incaricheremo un tecnico per studiare una variante al tracciato. Porteremo il nuovo progetto a Roma, qualcosa può cambiare, c’è ancora tempo per intervenire». La sua: «Tempo perso, quella è la tratta e non si sposta di un metro. Tav ha già deciso e dopo dieci anni di stallo ora intende procedere». Da una parte i sindaci di Sona (Raffaele Tomelleri), Sommacampagna (Gianluca Mengalli), Peschiera (Bruno Dalla Pellegrina) e Castelnuovo (Ferdinando Emanuelli), dall’altra solo lui, l’assessore provinciale Gilberto Pozzani, con tutti i progettisti romani di Alta Velocità, Rfi e ministero dei trasporti: i primi che stringono alleanze e compatti portano avanti la loro battaglia, gli altri che in occasione della Conferenza dei Servizi erano stati chiari: «Questo è il tracciato, a giugno finirà sul tavolo del Cipe per il finanziamento». Che le posizioni siano inconciliabili vien fuori ogni volta che ce n’è occasione. Poche sere fa, durante un’assemblea pubblica a San Giorgio in Salici, Pozzani ha replicato alle «intenzioni» dei quattro amministratori smorzando sul nascere il loro progetto alternativo: «Farebbero meglio a rivolgersi a qualcuno per far presenti eventuali problemi e non per studiare nuove soluzioni», ha buttato lì, «la contrarietà al progetto non serve a nulla perché Alta Velocità passerà, che lo vogliano o no. L’ha deciso il governo. Scervellarsi in nuovi escamotage, ripeto, è solo una perdita di tempo». Un botta e risposta infinito, senza punti di incontro, che i «quattro» hanno da alcune settimane deciso di fermare commissionando all’architetto Giancarlo Polimeni lo studio di una possibile variante al percorso. «Siamo tutti convinti che ci siano i margini», ha parlato per tutti Tomelleri, «per ridurre i danni che i nostri territori dovranno subire. C’è tempo e, a volerle prendere in considerazione, ci sono altre possibilità oltre all’unica che vuole Tav. Perché non si può approfondire? Perché non si può evitare tanta violenza sui nostri territori?». Tomelleri va oltre: « C’è tempo fino a giugno per il progetto esecutivo, perché Pozzani e i tecnici romani hanno tanta fretta di chiudere qui la fase preparatoria, senza considerare proposte, consigli e richieste? Non si tratta di una battaglia tra gruppi, per carità, la posta in ballo è alta e mi auguro che ciascuno usi il buon senso, quello che dovrebbe spingere tutti a trovare l’accordo meno negativo per il territorio: i super treni arriveranno, nessuno ha la presunzione di fermarli, ma almeno che il loro passaggio sia il più dolce possibile per l’ambiente e per chi ci vive». Infine: «Noi con Polimeni andiamo avanti perché siamo convinti che margini di manovra ce ne siano ancora. L’invito di Pozzani? Non condividiamo la sua fretta».