“Uno per tutti, tutti per uno” è questo in sostanza il messaggio che i sindaci della Valtenesi hanno voluto dare alla loro massiccia presenza all’incontro chiarificatore che Gianfranco Comincioli, ex sindaco dimissionario, ha indetto ieri a mezzogiorno nella sala consiliare del municipio di Puegnago. Un incontro con la popolazione, tutta, per spiegare tante cose. Innanzitutto il motivo delle sue improvvise ed inaspettate dimissioni; il motivo del ritiro delle stesse avvenuto in prefettura dinnanzi allo stesso Prefetto nella mattinata di venerdì; il motivo della scelta del suo vicesindaco ed assessore Adelio Zeni (“da anni prosegue la nostra collaborazione sia politica che amministrativa, anche nel ruolo di minoranza”); il motivo di perché uno sparuto gruppetto di persone “alcune addirittura non residenti a Puegnago” intenda “terrorizzare, facendo del male ad altri cittadini di Puegnago”. Il motivo delle dimissioni era stato dettato “dalla necessità di una riflessione atta a ritrovare le ragioni per proseguire o rinunciare al mio mandato – ha affermato Comincioli –. Due giorni dopo il mio insediamento (14 giugno 1999) avevo già ricevuto la prima denuncia! È stato popi un continuo stillicidio di provocazioni, lettere anonime, denunce pubbliche, esposti ai vari organo istituzionali, denunce penali, aventi sicuramente l’obbiettivo di intimidire minacciare l’amministrazione comunale utilizzando l’attacco diretto al sindaco come obbiettivo di un progetto teso a destabilizzare l’amministrazione, il modo più facile per far cadere una maggioranza”. “Verificata la conferma della fiducia espressami dalla popolazione e la lealtà di una parte dei miei oppositori che hanno disapprovato i metodi sin qui utilizzati, riaffermata la condivisone del progetto politico-amministrativo, il sostegno totale ed incondizionato del mio gruppo e della maggioranza consiliare, dispiaciuto di aver creato con il mio gesto qualche disorientamento, ho ritirato le mie dimissioni”. Nel suo vibrato messaggio Gianfranco Comincioli ha anche chiesto rispetto nei confronti delle persone, dei funzionari comunali; “a loro spetta il compito di firmare licenze edilizie. A noi amministratori pubblici il compito di indicare l’indirizzo politico-amministrativo, a loro, i funzionari, quello di rendere attrattivo, nel pieno rispetto delle regole e leggi che governano il cammino burocratico non solo nel nostro comune ma in tutti i comuni della nostra nazione. Per loro, come per quelle persone che al mio fianco guidano le sorti di Puegnago, chiedo e pretendendo il rispetto, rispetto che io stesso, nonostante gli attacchi ripetuti e continuativi ho sempre mantenuto”. In sala ad ascoltare, ma senza intervenire, vi erano alcuni rappresentanti delle minoranze e anche Laura Marsadri, presidente del Comitato in difesa di Puegnago. Gli unici interventi sono stati di cittadini che hanno dimostrato la loro solidarietà a Comincioli e che l’hanno espressa quando, ad inizio conferenza, Comincioli è ritornato a rivestire i panni di Primo Cittadino annunciando il ritiro delle sue dimissioni e la vista a Puegnago, in forma ufficiale, del nuovo Prefetto di Brescia, fissata per il giorno 11 gennaio alle ore 12. “In questi giorni – ha detto ancora Comincioli – ho potuto constatare di persona quanti credano in un futuro migliore per questo paese. Perciò, lasciando, a chi vuole essere necessariamente ostile e provocatorio, il suo ruolo non perderò altro tempo ed inviterei tutti coloro che vogliono lavorare per il bene di questo paese a rimboccarsi le maniche e continuare percorso piacevole di dedicare aorte del proprio tempo al bene comune. In questi giorni abbiamo compreso che oltre agli arrabbiati dell’ultima ora vi sono alcuni soggetti che sono alla base della polemica, più o meno sommersa, da più di un decennio e che perciò per costoro è indifferente chi colpire, l’importante è colpire!”. Al termine la processione di gente per la tradizionale stretta di mano di solidarietà e di auguri per un futuro, per Puegnago, davvero migliore.