giovedì, Dicembre 26, 2024
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Ritrovato un capolavoro inedito di Alessandro Bonvicini detto Moretto

Dopo due secoli, l’opera – Il trombettiere di San Giovanni Evangelista – tornerà a essere visibile, fino al 15 giugno, a Palazzo Martinengo di Brescia.

Una nuova importante opera arricchisce il percorso espositivo della mostra MORETTO, SAVOLDO, ROMANINO, CERUTI. 100 capolavori dalle collezioni private bresciane, in programma fino al 15 giugno, a Palazzo Martinengo di Brescia.
Il capolavoro, proveniente da una collezione privata della città, sarà nuovamente visibile dopo oltre 200 anni e si aggiunge alle altre gemme della pittura rinascimentale bresciana presenti a Palazzo Martinengo

L’opera riveste una grandissima importanza sotto il profilo storico-critico in quanto fu eseguita dal Moretto intorno al 1535 per la Chiesa di San Giovanni Evangelista a Brescia in cui il maestro fu a lungo attivo. La tela, che in origine faceva parte di un gruppo di tre andate disperse nel corso dei secoli, è citata da diverse fonti antiche settecentesche.

L’operaè stata oggetto di un accurato intervento di pulitura che ha fatto riemergere l’eccellente qualità della pittura del Moretto, particolarmente evidente nel vigoroso modellato plastico della monumentale figura del trombettiere, nella potenza espressiva del suo volto e nell’accurata definizione volumetrica dei panneggi.

Moretto, Savoldo, Romanino, Ceruti. 100 capolavori dalle collezioni private bresciane è curata da Davide Dotti, promossa dalla Provincia di Brescia, organizzata da Fondazione Provincia di Brescia Eventi, col patrocinio della Regione Lombardia, della Diocesi di Brescia – Ufficio per i beni culturali ecclesiastici, col contributo di Ristora, di Fondazione Cariplo.

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