Una ricorrenza che a quasi settant’anni dai fatti tragici che furono all’origine del voto, si conferma tra le più sentite e della città, elemento identitario e di unità, oltre che di vivacità e folklore.
La solenne celebrazione s’è aperta alle 10 con la Messa, presenti il sindaco Adalberto Mosaner, il vicesindaco Alberto Bertolini e la Giunta municipale, parte del Consiglio comunale e dell’amministrazione, inoltre i vertici della Polizia locale, delle forze armate e di protezione civile, nonché un’ampia rappresentanza delle associazioni combattentistiche e d’armi. Al termine della funzione, officiata dall’arciprete decano benacense, monsignor Giovanni Binda, la tradizionale lettura del voto, voluto e sottoscritto 69 anni fa dall’arciprete decano benacense Enrico Paolazzi, dal podestà Lodovico Donati e da oltre mille concittadini che decisero di chiedere l’intercessione della Santa Patrona per risparmiare la città «dagli orrori di questa guerra micidiale, totalitaria e barbara»; se quell’appello fosse stato ascoltato e la città sollevata da ulteriori danni e sofferenze, come poi avvenne, l’impegno sarebbe stato per una solenne processione da tenere ogni anno, nel giorno dell’Assunta, con la preziosa statua della Patrona lungo le vie della città.
Una celebrazione che ogni anno puntualmente ricorda quel fatto lontano, accaduto nelle settimane immediatamente seguenti l’orribile eccidio nazista del 28 giugno 1944, che rappresentò un momento di grande coesione e unità, ancora oggi simboleggiato dalla presenza, alla testa della processione, della statua di Santa Maria Assunta assieme al gonfalone del Comune. Ad accompagnare la celebrazione, come sempre, il suono congiunto delle campane della chiesa arcipretale e della Renga, la campana della Torre civica Apponale.
La processione, un lunghissimo corteo con in testa il corpo bandistico di Riva del Garda, ha seguito il tragitto canonico: da piazza Cavour, attraverso porta San Michele s’è passati in viale Dante per rientrare in centro storico da porta San Marco, scendere lungo via Fiume e giungere in piazza Tre Novembre. Qui, come tradizione, la tappa in riva al lago, con il saluto, a remi alzati, delle imbarcazioni, cui monsignor Binda ha impartito la benedizione. Quindi, un canto in onore della Patrona e poi di nuovo la processione in cammino, lungo via Gazzoletti, via Florida, piazza Erbe – sempre con un folto pubblico ai lati della strada – per tornare in chiesa passando per via Santa Maria. E alla fine il tradizionale, breve concerto del corpo bandistico cittadino.