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Roméo et Juliette di Charles Gounod

Roméo et Juliettedi Charles Gounod è l’ultimo titolo in cartellone per il Festival del Nuovo Secolo 2014, in scena all’Arena di Verona da sabato 23 agosto alle ore 20.45.

L’opera in cinque atti su libretto di Jules Barbier e Michel Carré vede la regia firmata da Francesco Micheli, le scene da Edoardo Sanchi, i costumi ad opera di Silvia Aymonino. La coreografia è di Nikos Lagousakos ed il lighting design di Paolo Mazzon.

Dirige questo titolo il M° Jean-Luc Tingaud, per la prima volta sul podio dell’Arena di Verona.

Repliche: 28 agosto ore 20.45 – 6 settembre ore 20.45.

 

Roméo et Juliette, dopo il successo riscosso al suo debutto areniano nel 2011 ed il consenso confermato sia al Festival 2012 sia al Festival del Centenario 2013, è ormai titolo stabile nel repertorio areniano, tanto che con 3 serate è già nel cartellone del Festival lirico 2015.

Da sabato 23 agosto2014gli amanti più celebri della storia tornano con la loro tragica vicenda ad infiammare gli animi del pubblico dell’Arena di Verona, proprio nella città del mito dell’amore eterno.

E quasi per festeggiare i 450 anni dalla nascita di William Shakespeare, la “bella Verona” viene rappresentata all’interno dell’anfiteatro romano in un teatro dagli espliciti richiami shakespeariani: il regista Francesco Micheli ha ricreato, infatti, il londinese Globe Theatre con materiali assolutamente contemporanei, a tratti futuristici, ed illuminazione da stadio.

In questa cornice pubblico, cantanti e centinaia di comparse si intrecciano, si scontrano e si mescolano per raccontare l’amore negato di Romeo e Giulietta, in un continuo salire e scendere di scale che avvicinano ed allontanano gli innamorati, e simboleggiano l’ascesa e la caduta del potere delle rispettive famiglie.

 

Dominante sul palcoscenico il colore rosso, che ricorda l’elemento primordiale ed il motore dell’opera: il sangue. Tuttavia il finale lascia intendere un epilogo che va oltre la morte, con i due protagonisti che rompono le catene del potere e dell’odio, involandosi mano nella mano giù dal palcoscenico: nei loro costumi candidi passano tra gli spettatori, verso la luce di un’unione immortale.

La partitura di Charles Gounod ed il libretto di Jules Barbier e Michel Carré compongono i cinque atti di un drame lyrique tipicamente francese, che all’Arena di Verona prende corpo in questo allestimento hi-tech con citazioni medievali, fatto di imponenti strutture di metallo semoventi, luci e fari come in un concerto rock, costumi in stile pre-punk con accenni rinascimentali. Ed a sottolineare come quest’opera sia legata fortemente alla città di Verona, la conflittualità tra le famiglie dei Montecchi e dei Capuleti è caratterizzata dai colori cittadini giallo e blu.

Per le 3 recite in cartellone i due celebri amanti veronesi sono interpretati da Lana Kos (Juliette) e Vittorio Grigolo (Roméo); Annalisa Stroppa è Stéphano,il paggio di Roméo, Michael Bachtadze l’amico Mercutio, Cristian Ricci l’avversario Tybalt, mentre sposerà i due giovani innamorati Giorgio Giuseppinicome Frère Laurent.

Nei panni della nutrice Gertrude troviamo Elena Serra, in Benvolio Carlo Bosi, in Pâris Nicolò Ceriani, come Grégorio Dario Giorgelè, nel padre di Juliette Capulet Enrico Marrucci e nel ruolo dell’imparziale Duc de Vérone Deyan Vatchkov.

Impegnati Orchestra, Coro, Corpo di ballo e Tecnici della Fondazione Arena di Verona, con i numerosi mimi e comparse che ricreano le fazioni in lotta di Montecchi e Capuleti.

 

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