La cementificazione della Valtenesi non si ferma, e gli ambientalisti, che spesso intervengono per richiamare l’attenzione dei cittadini sulla difesa dei territorio, stanno facendo sentire la propria voce per quanto sta avvenendo nella zona di porto Dusano a Manerba. A sollevare la questione è il Comitato parco delle colline moreniche del Garda, nato tre anni fa e che raggruppa un centinaio di comitati sparsi nelle tre province che si affacciano sul lago. «Lungo il piazzale davanti al vecchio porticciolo di Dusano – dice Gabriele Lovisetto, presidente del comitato – troviamo, ben ordinati ed appoggiati sui propri cavalletti, motoscafi “atlantici” con una potenza spropositata rispetto alla capacità del lago. Alle spalle del piazzale-strada a ridosso dello scoglio roccioso, l’ampia area sta subendo un riordino necessario, ma nel contempo un po’ strano. Quale sarà la sua destinazione? Proseguendo oltre, in corrispondenza del rio Morele, la seconda spiaggia di Dusano è chiusa da una rete rossa di plastica dove un cartello dice che si farà l’ampliamento del porto». Per saperne di più su cosa verrà realizzato nella zona di porto Dusano, occorre chiederlo all’amministrazione comunale di Manerba. «Si tratta di un piccolo ampliamento del porto privato esistente – spiega il presidente del consiglio comunale manerbese, l’ex sindaco Isidoro Bertini -: un solo braccio con 20/25 posti barca, di cui alcuni a disposizione del Comune. Il battello Mocenigo sarà tolto e la spiaggia verrà ricostituita dalla zona del mulino in poi». Nell’area a ridosso della roccia, dove una volta già c’era un villaggio turistico, ne verrà realizzato un altro a nuovo con bungalow ed appartamenti per 6 mila metri cubi, grazie a un contributo regionale. E’ un area ferma da più di 10 anni per un contenzioso del proprietario con la soprintendenza che, dopo un ricorso al Tar ed al Consiglio di Stato, ha visto prevalere le ragioni del privato. Verrà comunque lasciato un passaggio pedonale pubblico con un’isola sotto la cascata, per permettere a chiunque di andare a visitare la cascata». Ma le osservazioni del comitato del parco delle colline moreniche del Garda non finiscono qui. «Salendo per via Pascoli si apre lo scempio – continua Lovisetto -. In una area con destinazione agricola non esiste più vegetazione, il vallone del rio Morele è sconvolto, tubi in calcestruzzo sono posizionati pronti per essere coperti, e le balze della collina denudate. Il tutto è fatto per consentire l’accesso all’area designata come alberghiera, ma poi trasformata in residenziale». In questo caso però i lavori sono stati sospesi da una decina di giorni dal comune, a causa della deforestazione della scarpata e della collina che non era preventivata nel progetto. «La società, come chiede il progetto – interviene Bertini – deve riqualificare la zona disboscata, sugli argini e sui gradoni, in poco tempo. Una ripiantumazione di alberi ad alto fusto a mascheratura della zona edificata. Si tratta di palazzine da un paio di piani per 15 mila metri cubi, cioè un’ottantina di appartamenti». Nel piano regolatore l’area era inserita con 34 mila metri cubi su 34 mila metri quadrati di superficie, ma per salvaguardare l’area è stata dimezzata la volumetria su una superficie di 16 mila metri quadrati. Inoltre come standard qualitativo del lotto la società reggiana dovrà allargare la strada che porta a Gardoncino, con la realizzazione di un marciapiede, per un costo di 850 mila euro. Si tratta di via Ariosto, via Pascoli, via Tasso, via XXV Aprile.
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I comitati ambientalisti protestano per gli interventi in corso. Il Comune: «Tutto regolare». ampliamento per Porto Dusano e nuovo «villaggio turistico»