Questa sera, alle ore 21, il sindaco di Gardone Riviera ha indetto un Consiglio comunale aperto per discutere delle prospettive dell’ospedale di Fasano, il S.Corona, che si occupa di ribilitazione cardiologica. L’interrogativo è: chiusura o ristrutturazione? «Chiediamo che i progetti finanziari e le prospettive reali siano indicati chiaramente e che non ci si limiti alle chiacchiere perché, mentre si discute, il “S. Corona”, capitola. Si dà la colpa all’Azienda di Brescia, invece il “S. Corona” è stato lasciato languire, evitando i necessari investimenti. Ora si dice che è inadeguato e va chiuso». Antonio Moro, rappresentante della Margherita per l’alto Garda, così chiarisce la posizione del suo partito, ponendo l’accento su un «dibattito che è uno spettacolo dai toni sempre più grotteschi. Si continua a perdere tempo discutendo senza costrutto dell’Ospedale di Roè. Su di esso il Polo è spaccato: Lega e An sono contrari all’ipotesi perché dicono che non ci sono soldi. Solo Forza Italia con Giampiero Cipani, sindaco di Salò, e con Bruno Faustini, presidente della Comunità montana Parco, insiste dicendo il contrario. L’unica certezza è che, prima di costruire l’Ospedale a Roè, tutti i presidi sanitari verrebbero smantellati. Il rischio concreto è che nemmeno Roè veda mai la luce». Quanto al «Santa Corona», continua Moro, «la sua chiusura segnerà l’irreversibile declino di Fasano: l’edificio, vincolato, con difficoltà troverà un’altra destinazione d’uso». Moro allarga, quindi, la riflessione all’aziendalizzazione della sanità in mano alla Regione: «E’ risultata un penoso fallimento. Doveva essere uno strumento per rendere più efficiente ed economica la gestione della sanità pubblica, in una cornice dove si investiva, ma è divenuta lo strumento per chiudere ospedali pubblici, agevolare la sanità privata e mortificare le legittime attese delle comunità locali con la chiusura dei presidi territoriali». Secondo la Margherita, «il destino di Fasano è segnato, se non vi sarà una radicale inversione di tendenza nella politica sanitaria regionale. Nel frattempo occorre una mobilitazione dei cittadini, e non solo delle forze politiche, per chiedere che Fasano non venga chiuso. Non è una questione di posti di lavoro, interessa la comunità di Fasano e tutto il Garda, che si vede privato di un presidio sanitario che doveva essere, invece, riqualificato».
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Stasera a Gardone Riviera è convocato un Consiglio comunale aperto sul futuro del centro di riabilitazione cardiologica di Fasano