Recenti analisi dell’Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA) e del Joint Research Centre (JRC) hanno evidenziato che i suoli della pianura padana in Lombardia versano in condizioni critiche, compromessi da pratiche agricole intensive. Il rapporto, pubblicato di recente, indica che l'uso eccessivo di fertilizzanti chimici e liquami di allevamento ha portato a un surplus di nutrienti, in particolare azoto e fosforo, rendendo questa area un hotspot per la cattiva salute dei suoli. Le conseguenze si riflettono negativamente sulla biodiversità locale, sulle risorse idriche e sull'aria, con un aumento di sostanze nocive come nitrati e ammoniaca.
Inoltre, il quadro è aggravato da danni fisici causati da lavorazioni aggressive del terreno e dall'uso di macchinari pesanti, che compromettono la struttura del suolo. Secondo Damiano Di Simine di Legambiente Lombardia, è fondamentale avviare una transizione verso metodi agricoli più sostenibili per preservare la qualità ambientale della regione. La salute dei suoli non solo è cruciale per l'agricoltura sostenibile ma rappresenta anche un elemento chiave per garantire servizi ecosistemici essenziali.
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