Per salvare l’ufficio postale di Fasano sono state raccolte 600 firme, e il consiglio comunale di Gardone Riviera ha deciso (all’unanimità) di sostenere la petizione, sollecitando i responsabili provinciali a intervenire. Al momento l’ufficio, situato nel complesso “Villa dalle rose”, tiene aperto soltanto tre giorni alla settimana: martedì e giovedì dalle 8.30 alle 14, sabato dalle 8.30 alle 12.30. Ma le continue riduzioni di orario fanno pensare a un futuro ancora più nero. Di fronte a tale situazione i cittadini hanno deciso di protestare vivacemente. «Fasano – sottolinea la petizione – è una località a vocazione turistica, come dimostrato dal numero dei villeggianti che soggiornano da marzo a ottobre. La riduzione di orario a cui è stato sottoposto l’ufficio postale ha determinato una sottrazione di servizi nel periodo stagionale in cui l’utenza risulta più che raddoppiata, grazie all’apertura di tutte le strutture ricettive e commerciali sul territorio. Noi respingiamo con fermezza questo metodo di operare dei responsabili dell’Amministrazione provinciale delle Poste, che con le loro scelte sbagliate non risolvono i problemi legati alla produttività dell’ufficio, ma sono causa di disservizio e disaffezione dei cittadini, residenti e non. Chiediamo pertanto di mantenere e riqualificare l’ufficio di Fasano, ampliando la gamma delle prestazioni e ripristinando l’apertura normale per l’intera settimana». La raccolta di firme è stata organizzata dalla Associazione “La rata”, che promuove abitualmente una serie di attività culturali, ricreative, sportive. Commenta Mario Erculiani, uno dei componenti del direttivo: «Il ridimensionamento è avvenuto questa estate. Le persone di buonsenso sono sgomente e non capiscono come certe scelte aziendali possano essere efficaci e produttive se vengono intraprese nel periodo in cui si potrebbe lavorare di più e con maggiore redditività. Una decisione sbagliata, nel momento in cui l’Amministrazione comunale di Gardone Riviera, per sgravare le Poste dei gravosi oneri di locazione, ha individuato una nuova sede, con grande impegno e sforzo finanziario. Prima l’ospedale Santa Corona, di proprietà del Civile di Brescia, che accoglieva cardiopatici di molte località. Il 24 novembre, la notte del terremoto, i pazienti furono trasportati in altre strutture. L’edificio, giudicato inagibile, è ancora sprangato. Poi è toccato all’ufficio postale. Il tutto contro ogni logica e contro le necessità dei cittadini, i quali si trovano a subire i disservizi di scelte irresponsabili. La strada seguita non porta di sicuro al rilancio, e non va nemmeno nella direzione della concorrenza alle banche». L’altro giorno, nella riunione del consiglio comunale, il sindaco Alessandro Bazzani e il vice Eugenio Musciotto hanno detto che «il problema riguarda numerosi paesi: Maderno, Navazzo e Costa di Gargnano, Magasa, Valvestino, Tremosine. Tanto che la Comunità montana Alto Garda si è attivata, tenendo una conferenza di servizi. I responsabili delle Poste sostengono che Fasano ha una produttività inferiore ai parametri stabiliti dalla sede centrale. Ci hanno comunque assicurato che l’ufficio terrà aperto tre giorni, e che non chiuderà. Noi vorremmo, invece, ritornare ai sei giorni». Il municipio è intenzionato a mettere a disposizione i locali al piano terra dell’ex hotel Centrale, in fase di ristrutturazione, in modo da alleggerire il costo dell’affitto attualmente pagato dalle Poste. «I cittadini sono disorientati – ha concluso Stefano Visconti, capogruppo di minoranza, primo firmatario della petizione -, e si orientano verso gli uffici di altre località. Riteniamo che, da noi, debba essere tenuta in considerazione anche la presenza di numerosi turisti».
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Seicento firme in Consiglio. L’ufficio aperto solo per tre giorni, nonostante il turismo Problemi anche da Maderno a Tremosine